La passione dei casoriani per il ciclismo ha radici ben profonde: siamo negli anni ’20, in cui spicca una figura di nota importanza del panorama del ciclismo casoriano, ovvero Arturo Lepori. Nativo della città di Casoria, Lepori era famoso per il suo animo gentile e per la sua passione per le corse in bicicletta. La sua vita, però, si interruppe tragicamente in un incidente mentre correva, con la sua bici, una delle tappe della Coppa Caivano, precisamente il 30 aprile del 1922. Durante il percorso, a Santa Maria Capua Vetere, pieno di polvere e caratterizzato da strade tortuose, Arturo perse qualsiasi speranza, perse la sua vita, inaspettatamente. La notizia sconvolse tutti, lasciando rammaricati e tristi dell’avvenimento. L’animo casoriano si fece sentire: l’onda di immensa commozione fece sì che si organizzasse il primo Trofeo Arturo Lepori, il quale prese vita nel luglio del 1923: il percorso prevedeva 170 chilometri con partenza e arrivo dalla città di Casoria, in onore di Lepori. Le tappe fondamentali erano rappresentate dal passaggio presso il Belvedere di San Leucio (Caserta), Roccamonfina, fino ad arrivare in città; l’iniziativa riscosse parecchio successo specialmente negli anni ’50. Tra le figure di rilievo spicca Livio Trapè, vincitore del Trofeo Lepori nel 1959, Ercole Baldini, il quale partecipò anche alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956, Diego Ronchini vincitore nel 1955, Benito Romagnoli, invece, nel 1954, poco prima di partecipare al Giro d’Italia del 1956-1959. La corsa in onore del ciclista casoriano per eccellenza, riunì appassionati e non fino al 1975: da quell’anno, purtroppo, non fu mai più organizzata. Un vero gesto di solidarietà ma soprattutto di rispetto e onore che contraddistingue il popolo casoriano.
1 commento:
La storia di Arturo Lepori commuoveva tutti noi ragazzini decenni degli anni 1950. Il circolo a lui dedicato era fervente d'amore per lo sport e ci ispirava. La squadra a lui dedicata, se ricordo bene, portava il colore giallo oro. RIP Campione
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