lunedì 24 dicembre 2012

Tramonto Agro Aversano
















Un immagine del 22.12.2012, un tramonto spettacolare che disegna le sagome delle abitazioni di San Cipriano - Casal di Principe

giovedì 13 dicembre 2012

Mizio e De Magistris, sintonia sull'Agenda Monti


Il gatto Mizio e Luigi De Magistris in piena sintonia per quel che riguarda l'operato del governo tecnico guidato da Mario Monti.

Costruire un presepe in sughero.


Video esempio pratico per costruire un presepe napoletano in sughero. Se ti piace clicca "mi piace" sulla pagina di LivioTV e condividi...

sabato 24 novembre 2012

Spazio e Tempo - L'Universo si sta creando, non è stato già creato.


Stiamo creando la nostra realtà attimo per attimo, per la ragione che lo spazio e il tempo si stanno creando allo stesso modo.

martedì 6 novembre 2012

venerdì 2 novembre 2012

Acquedotto Carolino, brutte crepe in un arco












La foto non avrebbe neanche bisogno di un commento...
L'Acquedotto Carolino, così detto dal nome del celebre committente, Carlo VII di Borbone Re di Napoli e di Sicilia, è un monumento storico protetto dall'Unesco e considerato "bene mondiale dell'umanità". Autore dell'opera, da tutti definita capolavoro ingegneristico del settecento, è stato l'architetto Luigi Vanvitelli, celebre soprattutto per la progettazione della Reggia di Caserta (uno dei tre siti a cui erano destinate le acque dell'acquedotto in questione). Ovvio che come tutte le cose importanti e belle del nostro territorio...rischia di scomparire, quindi ogni allarme è giustificato. Sempre. L'ipotesi è che possa ricevere gravi e irreparabili danni alla prima importante scossa di terremoto che interesserà questo territorio. Non è avventata questa ipotesi, dal momento che, come dimostrato dalle foto di sopra, uno degli archi presenta una brutta crepa che non lascia presagire nulla di buono. Non credo che ci voglia un tecnico per indovinare che quella crepa può solo allargarsi se non si ricorre ad un progetto di restauro strutturale dell'intera struttura. Cosa poi possa aver generato quelle crepe è possibile anche indovinarlo: la celebre struttura è circondata da colline sui cui insistono cave di estrazione del calcare, più o meno legali, nelle quali sono state fatte brillare centinaia di mine esplosive utili al recupero del "prezioso" minerale. Vanvitelli la struttura l'aveva progettata a prova di terremoti, mica a prova di imbecilli? Pompei è solo la punta di un Iceberg, i beni culturali nel nostro territorio sono tutti a rischio.
L'imponente Acquedotto Carolino visto dal monte S. Michele

martedì 30 ottobre 2012

Carditello - Agenda 21: necessario impegno volontari per salvare il Real Sito


S.Tammaro – 28.10.12: Riapertura straordinaria del Real sito di Carditello promossa e organizzata dalle associazioni Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni e gli Ordini Professionali del Comitato Unitario delle Permanente degli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Caserta. L’iniziativa è resa possibile grazie ai volontari di Agenda 21, in particolare Tommaso Cestrone definito “l’Angelo di Carditello”, che, da solo, si è occupato della manutenzione ordinaria e straordinaria del sito. Il prossimo appuntamento è in programma l'1 e 2 dicembre. Per diventare volontario anche solo per un giorno scrivere a info@carditello.it

martedì 23 ottobre 2012

Carlo di Borbone delle Due Sicilie in visita ufficiale a Cava de' Tirreni.


Cava de' Tirreni (Salerno) - Migliaia di persone accorse per rendere omaggio a Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro e Gran Maestro del più antico ordine cavalleresco del mondo, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, quindi discendente diretto dei sovrani che regnarono sull'ex Regno delle Due Sicilie. Il sindaco Marco Galdi si è detto orgoglioso della visita di chi, come è stato detto, rappresenta il simbolo vivente del glorioso passato del meridione d'Italia. "La storia che la Sua famiglia ha rappresentato per il mezzogiorno d'Italia - ha detto il primo cittadino di Cava rivolgendosi a Carlo di Borbone seduto al suo fianco nella Sala Consiliare del Comune - è una storia che ci riempe di orgoglio e ci invita, quali uomini del sud, a non pensare che l'essere 'meridionali' sia una condizione voluta da Dio e dalla quale non ci si possa riscattare. Il meridione d'Italia è stato in passato una grande nazione e può ritornare ad esserlo". Tra gli applausi e le grida di "viva Carlo" e "viva i Borbone delle Due Sicilie" si sono conclusi i saluti e si è proceduto allo scambio di doni tra le rispettive personalità. Ha preso la parola poi il capo dell'antica casata dei Borbone delle Due Sicilie, emozionato e sinceramente commosso, ha annunciato il conferimento al gonfalone di Cava de' Tirreni della medaglia d'oro di benemerenza del Sacro Ordine Costantiniano.

venerdì 19 ottobre 2012

Giustizia per Lino!
















Cardito (Napoli) - Folla commossa e indignata per l'ultimo saluto a Pasquale Romano. La chiesa basilicale di S. Biagio in Cardito (NA) non è riuscita a contenere tutti i cittadini che hanno voluto omaggiare la salma di Lino, così lo chiamavano tutti, un ragazzo per bene, figlio di genitori esemplari, come molti ci hanno riferito, che non meritavano di certo un destino così crudele. A presenziare alle esequie anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, oltre ai numerosi rappresentanti di istituzioni locali e nazionali. Giustizia, questa la parola più pronunciata dalle centinaia di persone che abbiamo incrociato e a cui abbiamo chiesto di esprimere un loro parere, stessa parola che gli amici di Lino hanno voluto scrivere su un grande striscione posto sulla gradinata della chiesa.



martedì 16 ottobre 2012

lunedì 24 settembre 2012

lunedì 17 settembre 2012

La quiete nella tempesta
















Non so se si tratta di un fenomeno ricorrente, sono convinto che sia un evento più unico che raro e che ho avuto la fortuna di immortalare nella giornata di Sabato 15 Settembre 2012: il principio di due arcobaleni, uno dei quali in coincidenza della punta del monte Tifata, una montagna che è, per noi abitanti della Piana Campana, un punto di riferimento. La foto l'ho scattata dal versante collinare di Pastorano. Il titolo metaforico allude allo scempio che ancora continua delle criminali attività estrattive del calcare, una vera piaga per questo territorio già messo a dura prova da altri e meglio conosciuti eventi nefasti.

martedì 11 settembre 2012

Il vetro restituito dal mare di Formia






















Qualche settimana fa mi sono imbattuto in una piccola spiaggia nei pressi del porto di Formia che ha qualcosa che la caratterizza rispetto a tutte le altre: posati sulla battigia e su gran parte del fondale antistante ad essa vi si possono ammirare infiniti pezzetti di vetro che il tempo e l'acqua hanno eroso fino a levigarli e dargli la forma che ho cercato di immortalare (in controluce) nell'immagine di sopra. Nessun problema a camminarvi sopra a piedi nudi, la spiaggia è sicurissima. L'attività di smaltimento illecito di tali tipologie di rifiuti dev'essere proseguita costantemente negli anni passati (forse anni 60) per arrivare ad inondare un'intera spiaggia di questi piccoli frammenti che a prima vista sembrano tante piccole pietre preziose. Sta di fatto che cercando informazioni a riguardo sulla rete ho scoperto che un sito del genere si trova anche negli Stati Uniti, e a quanto pare fa molta notizia. Mendocino, una piccola città della California settentrionale è salita agli onori della cronaca proprio per una spiaggia, la Beach Glass come la chiamano, simile a quella di Formia ed è per questo che diventata meta turistica. Chissà che non capiti lo stesso anche per l'amata Formia.

lunedì 10 settembre 2012

Il regno dei pazzi
















Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui! 
Friedrich Nietzsche

Nella foto una veduta della campagna di Gricignano, paese in cui vivo, con sullo sfondo le bruttissime palazzine sorte come funghi attorno al perimetro della già deturpata (vedi Us Navy) località Boscariello. Uno scempio immane perpetrato al di là di ogni ragionevole utilità, solo per mera speculazione edilizia a vantaggio di pochi individui. La Campania Felix, la dispensa alimentare dell'Italia, si avvia verso la sua inesorabile fine.

venerdì 7 settembre 2012

L’ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI FINIRÀ NEL CARCERE….BORBONICO

Forse non tutti hanno seguito la tragicommedia messa in atto di recente dal Direttore dell’ Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli, prof. avv. Gerardo Marotta, in reazione allo sfratto che è stato disposto a suo danno da parte del Comune di Napoli e della Regione Campania. 

In realtà la questione già si trascinava da qualche tempo ed aveva sollevato non pochi dubbi, soprattutto a chi faceva i conti nelle magre tasche pubbliche.

Infatti ogni anno, dal 1975, centinaia di seminari, dibattiti e pubblicazioni unilateralmente e monopolisticamente legate ad un certo tipo di cultura, “bruciavano” decine di milioni di euro di finanziamento pubblico, in “un’amministrazione confusa, caotica” (cfr.). Senza entrare nello specifico delle attività, comunque tutte rigorosamente giacobine, e degli inesistenti legami con il territorio e con tutta la sua storia e la sua cultura, e senza entrare nel merito dei continui insuccessi delle iniziative che, spesso, contavano più relatori che spettatori, in un momento di crisi grave come quello che stiamo vivendo, sarebbe stato necessario un dibattito serio ed approfondito. Innanzitutto sul ruolo ed il valore di certe istituzioni e sulle loro responsabilità, sul fallimento e sui limiti di un certo tipo di cultura, anche in merito all’attività di formazione che esse pretendono di svolgere se è vero che, come universalmente riconosciuto, Napoli e il Sud non hanno, da decenni, ad esempio, classi dirigenti adeguate.

Tenuto presente che l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli è stato da sempre il riferimento principale della cultura giacobina e risorgimentalista, sistematicamente lontana dalle radici culturali borboniche, tradizionaliste e cattoliche di Napoli, e che è stato ed è il maggiore avversario dell’attività neoborbonica, già da tempo si erano avviati su iniziativa della nostra Segreteria operativa una serie di “segnalazioni” con richiesta di chiarimenti, circa il versamento all’Istituto da parte del Comune di Napoli e della Regione Campania di 200 mila euro l’anno per l’affitto di 14 appartamenti necessari ad accogliere i volumi e gli “addetti” ai volumi. Inoltre si era provveduto a chiedere il bilancio pubblico dell’Istituto ed un riscontro incrociato del reale valore dei testi custoditi nonché le modalità di acquisto e la loro provenienza.


Sta di fatto che la scorsa settimana è arrivato improvvisa la disdetta da parte delle Istituzioni locali con il conseguente provvedimento di sfratto. 

Ed allora la sceneggiata interpretata del capo dei filosofi napoletani che si è fatto intervistare in pigiama (vedi foto) a lamentare la messa alla porta dei suoi ingombranti volumi giacobini da parte delle istituzioni napoletane.

Una reazione plateale che senza dubbio ha sortito il suo primo effetto se sindaci come quello di Casalnuovo, Antonio Peluso, di Acerra, Raffaele Lettieri e persino di Matera, Salvatore Adduce hanno prontamente offerto ospitalità agli scatoloni di Marotta.

Lo stesso sindaco di Napoli di fronte al vespaio giacobino e neogiacobino che si è alzato, ha proposto al professore di depositare i preziosi volumi in alcune ampie sale del Real Albergo dei Poveri. Ma la risposta sdegnosa del Direttore è stata pronta e delle più velenose, arrivando a collocare l’attuale cultura napoletana tra i principi di “festa, farina e forca” di borbonica memoria.

Tuttavia l’offerta più originale non si è fatta attendere ed è stata quella dell’ex ministro della Repubblica Gerardo Bianco. Egli ha messo a disposizione nientedimeno che il Carcere Borbonico di Avellino.

Una struttura settecentesca che per capienza, caratteristiche architettoniche, clima e praticità sembra la destinazione ideale per gli sfrattati. E sembra che sarà proprio questa la soluzione finale scelta in alternativa a quell’insicuro e polveroso capannone rimediato a Casoria dalla Regione Campania.

Alla fine un qualche riscatto morale da parte dei tanto bistrattati Borbone c’era da aspettarselo. Vediamo se quelle sale di costrizione costruite per ospitare anche gli amici storici di Marotta non riescano ad illuminarlo sul fatto che, se non fosse stato proprio per il carcere dei tanti odiati (da lui) Borbone, i suoi libri sarebbero stati condannati a morte sicura invece che ad una salutare reclusione di salvezza.

La vendetta della storia offesa è puntuale e l’effetto del suo susseguirsi è spietato: “ ieri a me, oggi a te”.

Articolo di Alessandro Romano del 3Settembre 2012 diffuso dal notiziario telematico leggittimista del Regno delle Due Sicilie.

mercoledì 8 agosto 2012

San Vincenzo Ferreri, protettore degli Agricoltori e dei Muratori

Una edicola votiva in cui vi è affrescato un San Vincenzo Ferreri con in mano il libro dell'Apocalisse aperto alla pagina in cui l'apostolo Giovanni invita alla redenzione in vista della fine del mondo. La frase è in latino e cita testualmente: "Timete Deum et date illi honorem quia venit hora iudicii ejus" (Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio). Vincenzo Ferreri (o Ferrer) è un santo che è vissuto ed ha operato in Valencia (oggi della Spagna un tempo capitale del Regno di Valencia), molto popolare anche in vita per aver compiuto numerosi miracoli e per aver predicato la fine del mondo e l'avvento dell'anticristo, ma anche per essere stato particolarmente intollerante verso le minoranze religiose, in particolare verso gli ebrei. Fu nominato santo da Papa Callisto III. La diffusione del culto nel Regno di Napoli si è avuta di sicuro nel periodo vicereale, quando gli Spagnoli dominarono il più vasto regno della penisola italiana per quasi due secoli. Ciò lascia presumere che la costruzione dell'edificio di via Starza in San Marcellino (Ce) sui cui vi è stata ricavata una edicola votiva rappresentante il santo sia da collocare tra il 600 e il 700. L'edicola, come ben si può notare nella foto di sotto, è collocata all'angolo del fabbircato e sotto a quello un tempo fu un arco che con molta probabilità lasciava accedere ad un orto. Un particolare dell'affresco rivela la presenza di una chiave posta in basso a destra del libro dell'Apocalisse, forse a rappresentare la volontà dei committenti dell'opera di affidare al santo la custodia  dell'orto, fonte di ricchezza per quelli che furono gli agiati contadini proprietari del bene. Lo stato di conservazione è a dir poco pessimo, meriterebbe un adeguato restauro, così come l'intera struttura necessiterebbe di un meritato progetto di recupero, se non altro rappresentano delle importantissime testimonianze della civiltà contadina oramai scomparsa.




sabato 28 luglio 2012

Si salvi chi può...
























Catania - Gennaio 2012. Delle cicogne nidificano sopra un traliccio dell'alta tensione. Sullo sfondo si disegna una tetra sagoma di un edificio industriale, residuo di una economia che non produce più niente. Alla base del traliccio la vegetazione in fiamme, l'ambiente che pare essere di troppo e che nessuno più vuole amare. Sono pesssimista? Questo è quello che vedo.

mercoledì 25 luglio 2012

Aversa. La Pietas di S. Giovanni Battista in Savignano


































Sarei davvero curioso di conoscere le entrate e le uscite dei registri contabili della Curia di Aversa che, a quanto si dice, è tra le più ricche d'Italia dal punto di vista economico. Per stare in tema di ricchezza, quella relativa alla quantità di opere d'arte è di sicuro da primato, nonostante gli innumerevoli furti (quelli denunciati e quelli no). La foto di sopra rappresenta una Pietas di cui ignoro autore e data, affrescata nella chiesa di S. Giovanni Battista del rione Savignano di Aversa (CE). Stato di conservazione pessimo, con visibili gli schizzi della calce dovuti forse all'ultima intonacatura. Non ci vuole molto a capire che si tratta di una testimonianza della cultura religiosa cittadina importantissima e che meriterebbe un'opera di restauro appropriata. Come questa sono centinaia, se non migliaia, le opere che versano in uno stato di abbandono e degrado in tutto il territorio che abbraccia la diocesi di Aversa. Qualche anno fa ho personalemente fatto denuncia, con tanto di immagine allegata, del furto di una importantissima opera di Fabrizio Santafede perpetrato dieci anni addietro nella Cappella Madre del Cimitero di Gricignano: nessuno all'epoca dei fatti denunciò il furto. E di sicuro se ne contano a centinaia di casi del genere.

martedì 24 luglio 2012

La cacciata di Eliodoro dal Tempio. Napoli. Chiesa del Gesù Nuovo
















Trattasi di un opera di Francesco Solimena (Canale di Serino, 4 Ottobre 1647 - Napoli, 5 Aprile 1757) raffigurante un episodio biblico raccontato nel terzo capitolo del secondo libro dei Maccabei. Il tema fu tanto caro ai Gesuiti che vollero riprodurlo sulla controfacciata della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli (Piazza del Gesù). E' semplicemente un capolavoro della pittura del settecento napoletano, grandioso quanto insolito, infatti è rarissimo trovarne uno del genere in un ambiente di preghiera in un qualsiasi edificio religioso di rito cattolico. Eliodoro fu uno dei ministri di Seleuco IV, inviato nel 176 a. C. a Gerusalemme per impadronirsi del Tesoro del Tempio. Dopo aver preso la refurtiva si allontana lasciando alle sue spalle il "popolo di Dio" indignato per il sacrilegio commesso. La faccenda gli costerà cara: il popolo, inferocito e desideroso di giustizia, a furia di percosse e mazzate, costringono il povero Elidoro a lasciare il bottino. E' il tema del furto ed è ampiamente trattato sia nel nuovo che nell'antico testamento.

sabato 14 luglio 2012

Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, ignoranza o colpevole faziosità?


La faziosità, la distorsione e la negazione dei fatti da parte una certa classe dirigente rispetto ai temi della storia del "falso risorgimento" continua imperterrita da 150 anni a questa parte. Alla negazione della verità storica si accompagna poi la denigrazione della nostra cultura e del nostro territorio (vedi il bombardamento mediatico fatto ad arte nei confronti di Napoli e della sua trimillenaria civiltà), sembra che ad ogni buona occasione i grandi media (nelle mani di pochi industriali del nord) tirino fuori il "manuale per la crocifissione di Napoli e del Sud". I casi sono tanti, dalla questione del "colera" all'ultima della "pizza alle blatte", a elencarli non si finirebbe.Combattere tutto ciò, far cadere il muro dei luoghi comuni e dei pregiudizi, diventa ardimentoso, se non impossibile. Quando poi a mettere il dito nella piaga ci si mettono anche i professori... allora c'è da piangere. Ma non noi non piangiamo, anzi, andremo avanti finché non vedremo piangere i colpevoli (che oggi hanno nomi e cognomi) del degrado a cui si sta costringendo la nostra antica patria.


Carlo VII di Borbone (detto
Carlo di Borbone),
Re di Napoli e di Sicilia
(dal 1734 al 1759)
La Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione è un ente statale che "dovrebbe" formare in modo "eccellente" (come scritto sul loro sito) i dirigenti e i funzionari della Pubblica Amministrazione. Per gli scettici: si, esiste un ente del genere ed ha anche varie sedi sparse in giro per la penisola, anche in Campania, dove la sede è niente popodimeno che ospitata nel palazzo Reale di Caserta, la Reggia voluta da Carlo di Borbone, grande sovrano che ha dato tanto per il suo Regno di Napoli e di Sicilia (successivamente, dal 1815, Regno delle Due Sicilie). Ebbene, nel sito ufficiale dell'ente, alla pagina che descrive la sede di Caserta vi si possono leggere alcune brevi info sulla nascita della famosa Reggia, per visionarle cliccare il seguente link http://www.sspa.it/?page_id=128.

Di seguito riporto la mail che ho inviato ad un responsabile del sito che riporta il grossolano errore: Carlo III di Borbone al posto di Carlo VII di Borbone (detto comunemente Carlo di Borbone). Errore voluto di proposito per denigrare il nostro grande popolo e negare la nostra gloriosa storia, come a voler dire che Napoli e il Meridione in fondo hanno sempre e solo avuto dominatori stranieri. Non potendo negare i segni di un grande passato si continua a negare l'esistenza dei fautori di quella grandezza, così come fece Umberto I di Savoia, quando su suo ordine si volle raccontare la storia del Reame di Napoli impiantando nelle nicchie della facciata di Palazzo Reale, era il 1888, le statue che rappresentavano i grandi sovrani che sedettero sul trono delle Due Sicilie:  Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d'Angiò, Alfonso I d'Aragona, Carlo V d'Asburgo, Carlo III di Borbone (con l'ordinale "III" acquisito in Spagna e non a Napoli..!), Gioacchino Murat e infine Vittorio Emanuele II di Savoia (!), dimenticando tutti i re della dinastia Borbone  Due Sicilie. Come a voler dire: "Napoli e il popolo napolitano sono sempre stati dominati da Potenze straniere, ci si abituino!.."

Buongiorno,
nel cercare l'indirizzo della vostra sede di Caserta mi sono imbattuto nel vostro sito, al seguente link http://www.sspa.it/?page_id=128
Vi faccio rispettosamente osservare che, contrariamente a quanto scritto da voi nelle informazioni storiche dell'importante edificio, il fondatore di Palazzo Reale non è Carlo III di Borbone, bensì Carlo VII di Borbone, che dagli storici viene semplicemente chiamato Carlo di Borbone in quanto il sovrano stesso non firmò alcun decreto se non col semplice nome di Carlo, senza l'ordinale conferitogli durante l'investitura papale a Re Delle Sicilie. Il sovrano in questione quando salì al trono di Spagna per la morte prematura del Fratello Ferdinando VI, costretto a lasciare i domini di Sicilia e Napoli, abdicò in favore del Figlio Ferdinando IV e assunse quindi il nome di Carlos III de Espana. Qui si ha il Carlo III di Borbone citato da Voi. L'unico Carlo III che abbiano conosciuto i Regni di Sicilia e di Napoli è Carlo III di Napoli, noto anche come Carlo di Durazzo e Carlo II d'Ungheria, nato a Corigliano Calabro nel 1345.
Certo, si può anche sbagliare, ma quando a farlo è la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione d'Italia... non so se mi spiego.

Cordiali Saluti

Nessuna risposta, ovviamente...

lunedì 11 giugno 2012

Menzione speciale a Franco Spinelli nella mostra internazionale "Scambio di visioni", iniziativa patrocinata dal Forum Universale delle Culture

Prima tappa: mercoledì 13 giugno 2012 ore 11.00
Spazio Agorà 3 - Città della Scienza
Via Coroglio 104/57, Napoli
Il degrado urbano e sociale, l’inquinamento, ma anche l’accoglienza e la solidarietà dei nostri territori. Queste le tematiche al centro della mostra fotografica internazionale “Scambio di Visioni”, che verrà inauguratamercoledì 13 giugno alle 11.00 allo spazio Agorà 3 di Città della Scienza, Napoli. In esposizione, per sensibilizzare i cittadini alle tematiche ambientali, 23 fotografie selezionate attraverso l’omonimo concorso promosso dal gruppo di imprese sociali Gesco e dall’associazione culturale Campo Libero, in collaborazione con Fondazione Idis/Città della Scienza e WWF Campania, con il patrocinio del Forum Universale delle Culture.

Le foto sono state scelte da una giuria di fotografi e fotoreporter esperti, tra cui Luciano Ferrara, Pina dellaPorta, Massimo Vicinanza, Eliana Esposito, di cui è anche la direzione artistica.


Le prime tre foto classificate sono di Giancarlo Bellantuono, Luigi Tarallo e Fulvia Menghi. Menzioni speciali, per il significato profondo e la qualità artistica delle foto, sono state assegnate a Franco Spinelli, Renato Orsini e Sandro Bini. Tra le immagini in esposizione anche una foto fuori concorso per porre attenzione sullo stato di abbandono in cui versa il litorale di Bagnoli.


Oltre 60 i partecipanti, tra fotografi più o meno esperti, provenienti da diverse parti di Italia, per un totale di180 scatti, che raccontano il territorio in termini di vivibilità, qualità della vita e accoglienza, ma anche di dura denuncia delle contraddizioni e delle problematiche ambientali che affliggono le nostre città.


La mostra resterà nello spazio Agorà 3 dal 13 al 26 giugno (ore 9/17); l’ingresso è gratuito. Dopo la prima tappa a Città della Scienza, sarà la volta dell’Oasi WWF-Cratere degli Astroni (2-15 luglio).

Ufficio Stampa
Associazione Campo Libero
Imprese Sociali Gesco

venerdì 25 maggio 2012

Napoli - Palazzo Donn'Anna

















« Palazzo Donn'Anna non è una rovina: è soltanto incompiuto! Non è forse questo il suo fascino? »
(Tratto dal film Fuoco su di me).
Il Palazzo Donn'Anna, ubicato all'inizio di via Posillipo, è un palazzo monumentale del XVII secolo, nonché uno dei più celebri palazzi di Napoli.
Fonte: Wikipedia

domenica 20 maggio 2012

Un insolito Giorgio De Chirico






















Una tela della "Collezione Duca d'Aosta" che non si può ammirare con molta facilità, data la sua collocazione nell'Aula Magna F. De Sanctis dello storico edificio che ospita la Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Nell'opera sono ritratti Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, con i suoi tre figli Emanuele Filiberto, Vittorio e Luigi.
Olio su tela
Cm 240 x 164
Anno di realizzazione: 1880
Autore: Giorgio De Chirico

giovedì 17 maggio 2012

Abbazia della Ferrara, dove Celestino V visse prima del pontificato.


Cortile interno della decadente struttura abbaziale.
















Vairano Patenora (CE) - La costruzione fu avviata nel 1171 sotto la supervisione del monaco cistercense Giovanni De Ferraris, nel 1179 risulta che fosse già abitata. E' stata la prima badia cistercense ad essere costruita nel Regno di Napoli, importantissima perché vi sono transitati al suo interno personaggi illustri del mondo religioso e laico. Primi fra tutti papa Celestino V e l'imperatore Federico II di Svevia. Fu in particolare in questo luogo di culto che venne praticata la devozione verso la terza persona della Trinità. Verso l'anno mille infatti diversi furono i predicatori, in particolare Gioacchino da Fiore, che profetizzavano l'avvento dell'era dello Spirito Santo, di un'era in cui la Chiesa avrebbe ritrovato le proprie coordinate spirituali spogliandosi di tutte le ricchezze. Di recente è stato restaurato l'unico affresco che vi si conserva, quello raffigurante la sepoltura del nobile locale Malgerio Sogel, in cui compare un'effige di Celestino V, amico del defunto. L'intera cappella invece, dove è conservato l'affresco restaurato di recente con fondi privati, rischia di crollare da un momento all'altro. Il tutto versa in uno stato di rovina intollerabile per un paese civile, per un territorio che non ha altre ricchezze se non quelle relative ai beni culturali. In più parti della struttura vi sono stati crolli anche recenti, qualcuno faccia qualcosa, prima che sia troppo tardi.
Raffigurazione della sepoltura del nobile Malgerio Sogel, in cui è raffigurato
anche Pietro da Morrone, poi divenuto Papa Celestino V, che prima
dell'ordinazione studiò per 18 anni nell'Abbazia della Ferrara.
L'affresco, unico al mondo, di recente è stato oggetto di un restauro
finanziato dalla fondazione bancaria "Capasso Antonio" di Alife.

Pietro da Morrone, eletto Papa 
col nome di Celestino V, conosciuto da tutti
come il Papa del gran rifiuto.



Madonna con Bambino
Particolare dell'affresco di scuola giottesca

lunedì 14 maggio 2012

Napoli - Piazza del Gesù






















Del resto del Mondo so poco, quasi niente. Ma riesco a capire le persone che vengono da ogni parte del mondo per ammirarla e infine dire: Napoli è veramente la città più bella del Mondo!

lunedì 7 maggio 2012

Boicottiamo la Tim

Fino a pochi giorni fa si sorrideva su Garibaldi, mito costruito "su misura" dai vincitori e che tanti danni ha arrecato alla nostra Gente. Da qualche giorno, però, i soggeti dello spot Tim sono cambiati: non è tollerabile che si proponga la consueta parodia nei confronti di un Esercito ingiustamente calunniato e vilipeso dalla storiografia ufficiale con un'ironia che (ognuno è libero di scegliersi spot, stili, gusti e prodotti) non possiamo condividere. 

Il recente spot della TIM sui Soldati Borbonici non ci piace nel modo più assoluto: infanga la memoria dei nostri padri ed alimenta la menzogna storica, immolando sull’altare della parodia grottesca uomini morti in difesa della propria Patria. Chi offende l’Esercito Borbonico offende il Popolo del Meridione d’Italia. Pertanto BOICOTTIAMO LA TIM 1) Non accogliamo e non facciamo accogliere la proposta dello spot; 2) Non effettuiamo ricariche TIM fin quando non cesserà lo spot; 3) Scegliamo altri gestori; 4) Non acquistiamo prodotti TIM; 5) Propaghiamo il boicottaggio tra amici e conoscenti. Inviamo note di protesta al sito della Tim.

Comunicato Stampa 
a cura del 
Movimento Neoborbonico

mercoledì 2 maggio 2012

lunedì 23 aprile 2012

Guardia d'Onore alle tombe dei Borbone delle Due Sicilie


Napoli 23.04.12 - Basilica di Santa Chiara. Dopo 150 anni i Sovrani dell'antico Regno delle Due Sicilie tornano ad avere una guardia d'onore. L'iniziativa è stata voluta, su proposta della delegazione campana, dall'antico Ordine Constantiniano di San Giorno, presieduto dal Duca di Castro Carlo di Borbone delle Due Sicilie, fratello della principessa Beatrice, già nota sul nostro territorio per molteplici e svariate attività volte al recupero della memoria storica e dei beni artistici ed architettonici.

domenica 22 aprile 2012

Abbattimenti Centro Storico Gricignano

Sta avvenendo in queste ore la demolizione, nella mia Gricignano, di un edificio storico sito in Corso Umberto I, quello adiacente, per intenderci, alla storica falegnameria di Foff. Non è di certo vincolato dalla soprintendenza, no. Non si tratta di un edificio che abbia un particolare valore dal punto di vista architettonico, ma era parte integrante di un paesaggio urbano. Mi chiedo e chiedo a voi, miei concittadini, in particolare voi politici e politicanti: come è possibile che si sia permesso tutto ciò?

Già da qualche tempo vanno avanti lavori per la costruzione di alcuni manufatti in cemento nell'area interna di quello che un tempo fu il cortile del vetusto palazzo in questione. Cortile a cui si accedeva da un arco che già da alcuni mesi è stato abbattuto assieme al muro che ne racchiudeva un parte del perimetro.
Al posto di quello che un tempo fu un grazioso scorcio di "Centro Storico" di Gricignano da qualche anno campeggia uno squallido, informe e dozzinale manufatto in cemento di color giallo nel quale solo la fantasia umana lascia presumere che vi siano stati ricavati alloggi per esseri umani. Ecco quello che ora si osserva: uno squarcio di bruttezza nella grazia di un paesaggio urbano ottocentesco, non pregiato, ma peculiare, caratteristico.
Uno squarcio al cuore vedere i luoghi che ti hanno circondato fin da bambino trasformarsi in paesaggio degli orrori architettonici, in squallido dormitorio di periferia. Di una brutta ed informe periferia.
Non conosco i fatti che hanno portato il comune a concedere l'autorizzazione a stravolgere in maniera così violenta il paesaggio urbano del nostro centro storico, partendo da Piazza Municipio (dove alcuni anni fa feci anche un esposto alla procura di S. Maria, contro l'abbattimento di un'antica abitazione per far posto ad un ampio parcheggio ricadente, guarda il caso, proprio davanti ad un immobile di un assessore dell'amministrazione autrice del progetto, amministrazione sciolta per camorra), passando per via Casolla per finire ora a Corso Umberto I, mi limito a denunciare quello che vedo: uno scempio a cui non potremo più porre rimedio.
Stiamo abbattendo a colpi di machete l'anima di questo territorio, la memoria storica della civiltà dei nostri padri, della civiltà contadina, civiltà che ora soccombe all'ingordigia di chi ha perso l'anima e rincorre i falsi miti di una modernità che si traveste da progresso, ma che semina solo morte e distruzione. Stiamo sputando in faccia ai nostri padri.

sabato 14 aprile 2012

Enzo Avitabile presenta l'album Black Tarantella


Un grande momento pupiano. Intervista di Antonio Taglialatela a Enzo Avitabile, che per l'occasione ha presentato il suo ultimo lavoro Black Tarantella, disco che ha visto collaborazioni con i migliori protagonisti della scena musicale internazionale, tra cui Bob Geldof, Pino Daniele, Franco Battiato, Mauro Pagani, Francesco Guccini, Idir, Raiz, Enrique Morente, David Crosby, per citarne alcuni. Una pietra miliare nel mondo della World Music. Un disco da comprare!

domenica 8 aprile 2012

Ponte Real Ferdinandeo del Garigliano







































Il Real Ponte Ferdinandeo sospeso sul Garigliano.

Su incarico di Francesco I di Borbone, padre di Ferdiando II, la progettazione fu affidata all'ingegner Luigi Giura, che ne diresse anche l'esecuzione. Sostituì la fragile scafa risolvendo, almeno per un secolo, l'attraversamento del fiume.
I lavori furono iniziati nel 1828 e terminati il 30 aprile 1832: l'inaugurazione alla presenza del re avvenne dieci giorni dopo, il 10 maggio 1832: il sovrano si pose al centro della campata e ordinò che sul ponte passassero due squadroni di lancieri al trotto e ben sedici traini d'artiglieria.
I componenti costruttivi metallici erano stati prodotti nelle ferriere calabresi di Cardinale, di proprietà del generale Carlo Filangieri, principe di Satriano e duca di Cardinale. La spesa fu di 75 000 ducati, a carico del regno.
Il 14 ottobre 1943 la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall'esercito tedesco, attestato lungo la linea Gustav e in ritirata verso Roma dopo l'armistizio. Tuttavia i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili.Il ponte è stato restaurato con un progetto di archeologia industriale finanziato dalla Comunità Europea.

Fonte: Wikipedia

mercoledì 28 marzo 2012

Il silenzio di Re Giorgio

Stamane trasferta per la redazione di PupiaTv. Davanti al magnifico Palazzo Reale di Caserta è stato allestito un palco per accogliere il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, giunto da Roma in occasione del 89° anniversario dell'Areonautica Militare italiana. Contrariamente a quanto si aspettavano tutti i cronisti il presidente non ha parlato.

venerdì 23 marzo 2012

Aversa sotto attacco di Hacker Islamisti


Da quelche giorno il sito istituzionale del comune della città di Aversa, in provincia di Caserta, è stato preso di mira da un hacker islamista. Digitando infatti sul noto motore di ricerca Google le parole "Biblioteca Aversa" il primo link a cui si viene indirizzati è quello relativo a una sezione del sito della cittadina relativa alla biblioteca comunale di piazza Santulli. L'hacker, che in inglese significa "smanettone", porta il nome di "addeen97", come si può facilmente leggere nella pagina a sfondo nero che appare cliccando sul link a cui, come abbiamo detto, si viene indirizzati da Google. La pagina, al cui centro compare una foto di un guerrigliero Fedayn, contiene le seguenti frasi in inglese: "Credit to All Muslim Hacker - We Love Islam - We Hate Israel - Free Palestine is our Goal - Addeen97 Owned You" che tradotte in italiano significano "Ringraziamo tutti gli hacker musulmani - Amiamo l'Islam - Odiamo Israele - Liberare la Palestina è il nostro obiettivo - Addeen97 avete posseduto" (La traduzione è approssimativa, dal momento che non ho studiato l'inglese). Quali seri pericoli possa rappresentare la faccenda, a parte qualche assegno da staccare ai manutentori del sito da parte del comune di Aversa, non lo sappiamo. Di certo sappiamo che farà sorridere il sindaco di Aversa la simpatica vignetta con cui abbiamo aperto questo post. Che Dio, pardon, Allah ce la mandi buona!"

sabato 18 febbraio 2012

Destini a scomparsa

Un'immagine dolente, che squarcia il cuore come un temporale nel mezzo di una splendida giornata assolata, come un buco nero in un'immenso splendore, questa è l'immagine che ho fissata nella memoria di Saponara, paese del messinese colpito, assieme al vicino comune di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Nov. 2011, da frane che hanno causato la perdita di tre vite umane e una quantità incalcolabile di danni. C'è chi parla 150, chi di 200 milioni di euro. Alla Sicilia si aggiungono poi le altre regioni del Sud ugualmente colpite da calamità naturali della stessa portata, come la Campania. Fatto sta che ad appena 10 giorni dalle alluvioni di Genova e La Spezia furono adottati provvedimenti urgenti in seno al Consiglio dei Ministri, mentre per i comuni del Messinese, si è dovuto aspettare più di tre mesi, dopo le dovute proteste del caso, per l'approvazione di un emendamento al decreto milleproroghe, proposto da un deputato siciliano, in cui si chiedeva l'equiparazione degli alluvionati del messinese a gli altri alluvionati d'Italia. E' notizia di oggi una raccolta fondi, tramite donazione con sms, lanciata dal palco dell'Ariston dal conduttore del Festival di Sanremo Gianni Morandi. Destinatari dei fondi: gli alluvionati di Genova e La Spezia. Ancora una volta si esclude il Sud, ancora una volta si commette un'ingiustizia senza che neanche una voce autorevole si alzi per reclamare a gran voce la dignità di un popolo allo stremo.

Qui il link al servizio che ho realizzato a Saponara alla fine del Gennaio scorso.