mercoledì 20 settembre 2017

Yoga e meditazione per i cristiani. E' possibile?

Alcune questioni su cui deve riflettere chi si avvicina a pratiche di meditazioni orientali, per esempio lo yoga. Una lettera firmata dall'allora cardinale Ratzinger (1989), a capo della Congregazione per la dottrina della Fede, ci illumina a riguardo e mette in guardia da eventuali sconfinamenti che allontanano dalla "luce della verità rivelatasi in Gesù, tramite la genuina tradizione della Chiesa". Un testo che non pone delle chiusure vere e proprie a certe forme di meditazione, ma che piuttosto vuole ribadire quali siano le forme corrette di preghiera per un cristiano e di come esse possano essere arricchite da pratiche propedeutiche di rilassamento psico-fisico come potrebbe essere appunto lo yoga. Tenendo ben presente che certe pratiche vadano considerate in quest'ottica, senza prendere in considerazione gli aspetti dottrinari ad esse sottostanti.

Al seguente link la lettera del Cardinale Joseph Ratzinger

martedì 19 settembre 2017

Inquinamento dell'aria. Nell'Agro Aversano è emergenza.

Ha ancora senso dire "sono di Gricignano", "Giugliano", "Aversa", "Casalnuovo", "Arzano" e così via?
Le nostre città oramai sono un tutt'uno con Napoli, si sono fuse con essa, quasi a formare un'unica grande abnorme (e brutta, per lo più) periferia della super grande metropoli. Quartieri dormitori più che città, zone franche per industrie insalubri (costruite legalmente, quando va bene) che producono miasmi nauseabondi. Non è un ritratto impietoso ed ingiusto, è la rappresentazione oggettiva di quello che è sotto gli occhi di tutti. Le nostre città non esistono più. Il concetto stesso di "Civitas" è caduto per i nostri luoghi. Quella "Civitas" che da sempre ha difeso gli esseri umani dai pericoli esterni (belve, nemici, conquistatori, avventurieri, ecc.), ora che non esiste più sembra - solo in apparenza - che tutti i pericoli che incombevano su di essa siano spariti nel nulla. E invece i pericoli ci sono e come, in agguato ogni giorno. Cadute le mura, venuto meno il perimetro di difesa (non solo fisico, ma anche e soprattutto concettuale), tutte le problematiche, tutti i fiori del male, iniziano a spuntare dal di dentro, e non solamente sotto forma di malessere esistenziale. L'isteria è il "modus vivendi" del cittadino medio di questi territori. E sembra che le questioni principali - a partire da quelle che ci danneggiano anche fisicamente - non siano prese in considerazione, lasciando spazio sempre ed solo alle banalità, tipo le questioni legate all'inquinamento del sottosuolo ecc. (più o meno strumentalizzate dagli approfittatori di turno).
La qualità dell'aria, voglio parlare di questo. Perchè nessuno ne parla?
Chi è stato almeno una volta nella sua vita lontano da questi luoghi, per esempio nell'alto casertano, o anche in regioni come il Molise, la Basilicata, o addirittura all'estero, sa bene cosa voglio dire quando dico che "l'aria del nostro territorio è irrespirabile". E questo non per colpa dei cosiddetti roghi tossici (che sicuramente vanno combattuti li dove vengono appiccati), ma principalmente a causa della circolazione delle automobili. Tante! Troppe! Dappertutto! I mezzi di spostamento pubblici sono inesistenti nell'agro aversano, eppure abbiamo una delle più alte densità abitative dell'Italia. Il fenomeno dell'intasamento dei mezzi nelle strade strette delle nostre città è particolarmente grave. Fino a una decina di anni fa, ne conservo il ricordo, venivano allestite isole pedonali (a Gricignano) la Domenica mattina, poi il problema dello smog è diventato sempre più di carattere secondario, ritornando alla ribalta solo nei lunghi periodi di assenza di precipitazioni in estate. Quest'anno non è stato accennato dai media, l'altro anno invece si. insomma il problema viene raccontato come tale a seconda dei capricci di allestisce i palinsesti televisivi (altro dramma, la realtà è solo quella che viene raccontata dal tubo catodico).
Uno studio condotto da ricercatori canadesi nel 2016 e pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet ha dimostrato che abitare in prossimità (50 metri) di una strada ad alto traffico si ha dal 7 al 12% di probabilità in più di sviluppare sviluppare demenza.
l'Italia, a differenza di altri paese, ha una conformazione geografica più tosso particolare, dove le città - come Napoli e tutte tutte le città limitrofe, appunto - si sono sviluppate una a ridosso di un'altra. Se in Canada sviluppano questo tipo di sensibilità rispetto ad un problema che di sicuro è meno grave che da noi, per quale motivo non dovremmo farlo altrettanto noi? Siamo all'assurdo, ci preoccupiamo e mobilitiamo per forme di inquinamento altamente improbabili, come quelle del sottosuolo (i dati scientifici non sono allarmanti), mentre continuiamo a non vedere la reale minaccia per la nostra salute.
Ad Aversa, per es., se decidi di fare una passeggiata, ad ogni boccata di ossigeno puoi sentire lo smog che ti entra nei polmoni, sempre, non una boccata si e una no.
Torno all'incipit di questo post, dicendo che la riflessione va fatta su larga scala, guardando all'immenso agglomerato urbano di Napoli e della sua periferia: se siamo una metropoli allora dobbiamo affrontare tutte le questioni con progettualità ampie, tipiche di una metropoli. Non ha senso che i nostri comuni continuino ad avere fondi col contagoccie, meritiamo di essere presi in considerazione in modo serio. Per esempio, abbiamo bisogno di una rete metropolitana che congiunga buona parte dei nostri paesi. Una buona amministrazione del territorio deve spingere i cittadini a non prendere l'auto per spostamenti da Grigicgnano ad Aversa. Tanto per fare un es., in questi giorni si moltiplicano gli annunci on line di gente che si offre come autista per accompagnare i ragazzi a scuola. Ecco perchè davanti ad ogni scuola, all'orario duscita, c'è il traffico intenso che manda in tilt tutta la città. Non è possibile. Con Questo chiudo. Ci vediamo al prossimo post.