domenica 26 luglio 2020

Chiesa baronale di Sant'Egidio in Montoro (Tr), Umbria.

La Chiesa Baronale
(Fonte iluoghidelsilenzio.it)

E’ un edificio di sobrio stile barocco, ad una navata, con portale e finestre in arenaria in cui si notano resti di piccoli corpi fossilizzati.
L’interno ad intonaco chiaro, è decorato da tre altari: l’altare del Crocifisso, l’altare della Madonna e l’altare Maggiore.
Quest’ultimo di stucco e di marmo è sovrastato da un quadro di buona mano, rappresentante S. Egidio Abate a cui è dedicata la Chiesa.
Ai piedi del Santo è il Re di Francia Clodoveo che, per essere cinto da una corona marchionale, adombra senz’altro le fattezze del capo della famiglia Patrizi Montoro di quell’epoca : il marchese Giovanni.
L’altare Maggiore è situato su un piano rialzato a cui si accede per due gradini su cui poggia la balaustra di marmo, decorata dai due stemmi dei coniugi Patrizi e Odescalchi, che donarono la detta balaustra, espressamente costruita, nel 1948 all’atto della donazione nella Chiesa baronale alla Parrocchia.
Questa Chiesa fu fondata nel 1747, sedente Benedetto XIV, dall’Abate Alesandro Chigi, figlio del marchese Ludovico. Questi non vide compiuta la sua opera che fu terminata dal nipote, Giovanni Chigi Montoro.
A memoria di quanto sopra fu posta le seguente lapide sopra il portale d’ingresso:
S. AEGIDIO ABBATI CASTRI MONTORIJ PATRONO ALEXANDER CHISIUS AEDEM HANC A FUNDAMENTIS EXCITATAM DICAVIT JOANNES CHISIUS MONTORIUS PATRITIUS FRATRIS FILIUS PATRUO BENEMERENTI M. P. ANNO DOMINI MDCCXLVII
La Chiesa fu consacrata il 26 ottobre 1749 da Giacobbe Filippo Consoli Vescovo di Amelia.
Per l’occasione fu dettata la seguente epigrafe:
D. O. M. QUOD TEMPLUM HOC DIVO EGIDIO SACRUM JACOBUS PHILIPPUS CONSULUS EPISCOPUS AMERINUS ANNUENTE NICOLAO TERZAGHO EPISCOPO NARNIENSI SEPT. KAL. NOVEMBRES AN. DO. MDCCXLIX SOLENNI RITU DEDICAVERIT MARCHIO JOANNES PATRITIUS PATRONUS M. P. C.

sabato 25 luglio 2020

Edicola votiva Madonna in trono a Tordandrea di Assisi

Una bellissima edicola votiva rinascimentale in cui è raffigurata la Maestà di Maria (in trono) con in grembo Gesù attorniata da angeli, con ai lati i santi Francesco e Sebastiano martire.
L'edicola ricade nella frazione di Tordandrea (Assisi) in provincia di Perugia. La parrocchia di riferimento è quella di San Bernardino da Siena.
Per chi avesse delle informazioni storiche non esiti a commentare o a scrivermi a liviotv@gmail.com

venerdì 10 luglio 2020

Marcianise, la casa natale di Padre Salvatore Lener

Dal sito www.treccani.it 

Giurista e gesuita, nato a Marcianise (Caserta) l'8 agosto 1907, morto a Roma il 9 marzo 1983. Laureato in giurisprudenza a Roma, fu per qualche tempo assistente di G. Chiovenda esercitando contemporaneamente la professione forense. Nel 1938 entrò nella Compagnia di Gesù. Terminata nel 1945 la formazione religiosa, fu incaricato di occuparsi dei problemi di diritto per La Civiltà Cattolica svolgendo un'attività pubblicistica che continuò per tutta la vita. Fu professore di Diritto internazionale a Roma, nel Pontificio ateneo lateranense.

Dalle pagine de La Civiltà Cattolica prese parte ai maggiori dibattiti dell'epoca. Negli anni Cinquanta concentrò la sua attenzione sulle relazioni tra Stato e Chiesa, criticando il regime di piena separazione, di tradizione liberale. I rapporti tra i due ordinamenti, secondo L., non si dovevano eliminare bensì disciplinare giuridicamente, ritenendo sia la Chiesa che lo Stato dotati di una propria sfera di ''sovranità''. Tuttavia, L. difese la confessionalità dello Stato italiano e il sistema dei Patti Lateranensi, a suo avviso, in armonia con i principi costituzionali; giustificò il diverso trattamento riservato dallo Stato italiano alle altre confessioni religiose ritenendolo riferito solo alla confessione come istituzione e non anche ai singoli appartenenti. Negli anni Sessanta-Settanta cominciò a occuparsi delle problematiche relative alla famiglia, analizzando la natura della società familiare e appuntando la sua attenzione in primo luogo sul matrimonio, considerato come insieme indissolubile di relazioni e di rapporti; criticò vivacemente l'introduzione del divorzio in Italia e controbilanciò questa avversione proponendo un allargamento del regime delle nullità matrimoniali. Trattò anche dei problemi dell'emancipazione femminile, sottolineando non solo la "uguaglianza di diritti" per l'uomo e la donna, ma la loro pari "dignità di persona" in quanto, "individui del genere umano complementari ma non uguali". Si occupò anche dell'aborto, combattendolo sul piano teorico, perché negazione della maternità come "specificità femminile", e sul piano giuridico, come incostituzionale.

Tra gli studi principali si ricordano: La religione dello Stato nella Costituzione repubblicana, in La Civiltà Cattolica (1951, 1, pp. 198-207; 418-29); La Corte Costituzionale e l'aborto (ibid., 1975, 1, pp. 549-56); Il concetto di diritto e il diritto naturale (ibid., 1980, 4, pp. 323-41).