domenica 6 marzo 2022

Il numero "19" per me.

La mia giornata del 3 Marzo è stata caratterizzata dall'aver incontrato il numero "19", ripetutamente, in più occasioni, a partire da alcuni elementi architettonici di edifici che ho osservato nella passeggiata che ho fatto nel centro di Napoli. Il perché oramai abbia preso il vizio di contare davanti agli elementi architettonici è presto detto: l'architettura é una forma di "musica cristallizzata", come i maestri del rinascimento ci hanno insegnato, e per questo ha un linguaggio proprio con cui la si deve leggere per poterla decifrare. Essa ha delle influenze su tutti gli esseri umani che la osservano, agendo sulle anatomie sottili presenti naturalmente in tutti noi. E ovviamente esiste musica bella, divinamente ispirata, così come c'è musica meno bella meno ridondante di armonie celesti. Ma tutte le architetture si basano su numeri, per questo io conto. E gran parte delle opere del passato hanno celato nelle fattezze i numeri che fanno riferimento sempre ed unicamente alla legge dell'ottava, ovvero a quella sintesi di tutte le leggi a cui obbedisce la natura. E questo tipo di sapere è stato tramandato di generazione in generazione ai cosiddetti "iniziati", ovvero a quella categoria di uomini che erano ritenuti degni di un certo sapere (per lo più considerato esoterico) dopo un certo periodo di fecondo "lavoro interiore". Quasi tutti gli architetti del rinascimento erano "iniziati". Le loro opere sono musica cristallizzata ed influenzano i nostri corpi quando siamo a contatto con esse, possiamo esserne o meno consapevoli, ma avviene. Allo stesso modo di come l'agopuntura, straordinario strumento della più antica forma di medicina orientale, agisce sulle anatomie sottili, così l'architettura, e in particolare un certo tipo di architettura, agisce sui nostri corpi facendoci stare bene e in alcuni casi guarendoci. Se non credete a quello che dico, è il caso che approfondiate la tematica.

Venendo al numero 19, colgo l'occasione per pubblicare un breve articolo di Luca Carli sul significato di questo numero e per l'occasione pubblicizzo volentieri il suo lavoro letterario "Discorso con il Fauno, Dio e la Luce"

19 
di Luca Carli


Con la scusa del Covid-19 abbiamo sentito citare spesso il numero 19, nei notiziari o tra amici, nei discorsi da bar o nei nostri pensieri. Magari ignari del suo significato Numerologico ci siamo lasciati inondare da questo numero così potente.

Per fortuna!

Il 19 è un numero karmico e rappresenta il Guerriero Spirituale, colui che avanza solitario verso la Montagna Sacra del suo Destino, verso un compimento della sua natura terrena e una riunione con lo Spirito.

L’incontro tra Spirito e Materia avviene nel Cuore e in particolare nel Coraggio che si dimostra a lasciare una Via conosciuta per avventurarsi in un un Futuro invisibile ma che attira a sé.

Il 19 attraversa il buio e se ne frega delle luci sfavillanti del mondo mondano, dei Dpcm o delle dichiarazioni di chi vive nella Mente più che nel Corpo.
Il 19 si dimostra sereno nel suo avanzare, senza paura del giudizio altrui ma interessato solo a scoprire cosa c’è più in là, liberare e liberarsi dei legacci del passato, spezzare le catene dell’orgoglio e dell’ego per aprire le Vie alle potenze Spirituali in sé stesso.

Il 19 come l’11 si fa canale, ma non canalizza con le parole, bensì con le Azioni, spiazzanti e vigorose. È pur sempre un 1 nella sua riduzione e quindi è proiettato a seguire il suo istinto ed intuizione.

Vedrai il 19 sempre da lontano, come un faro che illumina la notte, come un Samurai che si volta solo per dire addio.

Così il Covid-19 sembra invitare l’umanità ad un atto di coraggio che, lo sappiamo già, coglieranno in pochi, ma se tra quei pochi ci sarai anche tu sarà la vittoria dello Spirito sulla mente che offende e che divide.

La Forza vitale che abbiamo dentro chiede, esige, di essere svincolata dalle regole mentali e vuole esprimersi per vincere qualsiasi Paura, qualsiasi illusione.
La spada che tiene in mano il Guerriero altro non è che uno specchio in cui riflettere la propria natura essenziale e tramutarla in gesti sacri.

Le azioni sono dirette verso un intento che va al di là di qualsiasi spiegazione razionale…è qualcosa che senti, qualcosa di cui non hai mai parlato a nessuno, qualcosa che sappiamo solo io e te.