domenica 19 dicembre 2010

Festa della Reciprocità 2010 con i Marenia


I Marenia miscelano canto “a distesa” con dialetti calabresi, napoletani, siciliani, pugliesi, ritmiche balcaniche ed africane a pizzica, tammurriata, reggae, celtica con canti microtonali indiani a sonorità jazz in una fusione di stili senza limiti . Convinti sostenitori di ogni forma di arte libera, attraverso l’associazione illimitarte, realizzano corsi musicali sociali, e permettono ai giovani di contrastare con l’arte e l’aggregazione positiva i mali del nostro tempo.

Il 29 dicembre 2010 saranno ospiti della "Festa della Reciprocità - Uniti contro il razzismo" organizzata dall'associazione CamUrrà di Gricignano. L'inizio dell'evento è previsto per le 19.30 presso l'Auditorium della scuola media Giovanni Pascoli di via D'Annunzio a Gricignano. L'ingresso è libero.

qui un video dei Marenia

Natale a Gricignano 2010


L'associazione CamUrrà dà appuntamento il 29 Dicembre all'Audiorium dell'istituto comprensivo Giovanni Pascoli di via D'Annunzio a Gricignano con la seconda edizione della "Festa della Reciprocità - Uniti contro il razzismo". Ospiti d'onore della serata i "Marenia", folk band partenopea.

domenica 21 novembre 2010

Il bunga bunga che mai si consuma


C'è da chiedersi, a questo punto, se il ministro Sandro Bondi non ci abbia preso gusto col "bunga bunga". L'ultimo, in ordine di tempo, si è consumato (sempre ai suoi danni) nella trasmissione di Santoro andata in onda giovedi scorso, Annozero, ad opera del più che "scientifico" giornalista Marco Travaglio nel suo oramai famoso "monologo time". Al di là dei contenuti giornalistici la cosa che mi ha colpito di pìù, come sempre, è stata la maestria della regia televisiva della trasmissione, ma in particolare quella dei momenti salienti del monologo di Travaglio (movimento delle camere, misura delle inquadrature, tempi delle scene, luci ecc.), momenti in cui il ministro per la cultura Bondi ha mostrato evidenti segni di sofferenza. Un caso umano, si direbbe, verso il quale chiunque avrebbe provato un sentimento di empatia. "Oddio" - qualcuno si sarà detto - "stai a vedé che mo gli viene un infarto!..". Già, perché le accuse di Travaglio, puntuali e corredate da fatti e numeri oltre che da pungente ironia, sono state talmente taglienti e feroci da far rabbrividire. O ridere. Ed infatti io mi sono scompisciato dalle risate. AH AH AH
Grande Annozero!

Per vedere il video cliccate qui.

martedì 16 novembre 2010

Essere senza tempo, il libro di Diego Fusaro



"Essere senza tempo" è il nuovo lavoro di Diego Fusaro, giovane filoso torinese, già autore di "Bentornato Marx". Nel libro, edito da Buompiani, si affrontano questioni cruciali per l'umanità della post modernità, riflessioni utilissime sull'idea che abbiamo del tempo. Emblematica la la scelta del titolo, in cui si usa il termine "Essere" in senso verbale e sostantivato, facendo "il verso", come l'autore stesso ci dice, al libro "Essere e Tempo" di Martin Hedegger. L'autore invita il lettore ad appropriarsi del proprio tempo, a fermarsi e a riflettere davanti alle scelte, a pensare al futuro come dimensione "migliorativa e progettuale", ad essere filosofi insomma, perché proprio la filosofia è l'antagonista per eccellenza della "fretta" di cui siamo animati noi tutti, specie in questo particolare periodo storico. La filosofia, a detta dell'autore, è l'unico antidoto alla desertificazione dell'avvenire, perché aiuta a non accettare in maniera irriflessa quello che viene imposto, soprattutto da chi ha il potere. Un libro da leggere.

sabato 6 novembre 2010

Un Inferno abitato da Angeli

E' ancora "spazzatour". Ancora Regi Lagni. E' ancora l'inferno. Giovedi 11 Novembre 2010, di mattina, ci siamo recati sulla sponda dei Regi Lagni, non prima di aver fatto il consueto giro seguendo la mappa tracciata dai criminali che hanno ammorbato e messo in ginocchio il nostro Agro Aversano con i rifiuti tossici smaltiti illegalmente. Faccio fatica quando cerco di raccontare lo stato di degrado a cui ho assistito sul canalone dei Regi Lagni in questa ultima visita. L'occasione di questa ennesima tappa ci è stata data da una giornalista, inviata della trasmissione televisiva "Brontolo" in onda ogni lunedi mattina su Raitre, che ha chiesto a noi del Co.re.ri. di accompagnarla nei luoghi dell'orrore di cui "tanto si sente parlare" ma per i quali tanto poco si fa. Amianto a Gricignano e a Succivo, poi per Marcianise a vedere i disastri ambientali legali e illegali, per poi giungere a Casaluce, sulle sponda del canalone dei Regi Lagni. Da li a San Tammaro e Marruzzella pochi chilometri, una tappa obbligata. In questo tratto ci sono stato anche io, poi la giornalista ha proseguito il tour dell'orrore con altre guide. E' incredibile che dopo tutte le denunce fatte dai comitati civici e le associazioni gli eco-criminali continuino a sversare indisturbatamente i loro carichi di morte. Non temono controlli semplicemente perché non ve ne sono. Lo Stato in questi giorni non fa altro che mostrarsi attraverso la repressione di quanti cercano con affanno di affermare la "verità". La verità che cercano di far conoscere le decine e decine di comitati civici che resistono sul territorio. Il peggio deve ancora venire? Mi consola che in quest'Inferno ci siano ancora delle persone, degli Angeli sarebbe giusto dire, sempre pronti a mettere da parte l'ipocrisia e a lavorare per il bene comune. Se non fosse per loro...

venerdì 5 novembre 2010

Giggin 'a purpett


Povero, povero Giggino, che brutta fine, sbeffeggiato, deriso e impernacchiato dalle masse popolari della provincia di Napoli che Martedi 2 Novembre scorso hanno invaso le strade e le piazze del centro della città di Giugliano in Campania per manifestare il loro "NO" alla riapertura del sito di stoccaggio "Taverna del Re"con la solita ordinanza d'emergenza. Evento che ha fatto ricredere quanti, giornalisti prezzolati e politici corrotti soprattutto, contavano sulla passività del popolo dell'Agro giuglianese, che invece ha reagito ed ha parlato in modo chiaro. Un segnale inequivolabile: l'arroganza del potere non può andare per la lunga. Le decisioni per mettere in pratica un corretto ciclo integrato dei rifiuti devono essere discusse e scelte "con" e "per" i cittadini. La priorità: raccolta differenziata. Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, non è di questo parere a quanto pare.

mercoledì 13 ottobre 2010

Verso la fine


Tra un pò verrà distrutto uno degli ultimi lembi di terra che rimane al nostro paese, quello attraversato dall'arteria che congiunge Gricignano alla vicina Succivo.
Una strada, quella che da via Casolla si immette nelle campagne per diventare "provinciale Gricignano-Succivo", che ho sempre percorso volentieri, perchè era bella, perchè aveva conservato un fascino tutto particolare, un sapore di antico. Per più di un decennio l'ho percorsa per raggiungere i vari amici che avevo nell'atellano (Orta e succivo principalmente) e sempre avevo quella sensazione quasi liberatoria di lasciarmi alle spalle qualche cosa di tragico, di ostico. Era l'idea di un ponte sospeso tra due dimensioni diverse. I colori poi, specie nel tratto successivo al cimitero di Gricignano, sono di un particolare che difficilmente si potrebbe rendere con le parole, specie nei tramonti di Settembre/Ottobre. La zona infatti è situata su una piccola altura, la stessa che fu scelta dalle popolazioni che fondarono l'antico borgo di Casolla Sancte Audiutorii, a testimonianza del quale è rimasta solo l'antica Chiesa oggi inglobata nel cimitero di Gricignano. Gricignano, come Aversa, si trova in una zona leggermente depressa e la scelta del perchè non si sia sviluppato in direzione della piccola altura di Casolla è chiara: progettare il cimitero in questa località è stata un'idea folle ed infatti ha scoraggiato le popolazioni a impiantarvi abitazioni.

Un pò di tempo fa presentai un esposto al comune di Gricignano per segnalare la grave situazione relativa ai rifiuti di ogni genere abbandonati e bruciati ai bordi della strada in questione. Col passare degli anni ho visto crescere cumuli di rifiuti ingombranti e pericolosi (catrame, fusti di vernici di olio ecc.) e diminuire a seguito di incendi appiccati probabilmente dai contadini proprietari dei fondi insistenti sulla strada. Non si è mosso un dito per ripulire la strada. Ora che nell'aria si sente odore di cemento invece la strada è stata ripulita, soprattutto per far spazio agli automezzi che stanno costruendo un impianto fognario e (forse) dei marciapiedi. I proprietari terrieri fremono d'impazienza, si sono anticipati ad abbattere quel poco di vegetazione rimasta ai bordi della strada. Da queste parti l'idea del "bello" continua ad essere un'idea di pochi.

Cerca il cielo, lo troverai


A tutti i miei amici

giovedì 7 ottobre 2010

Nel segno della Pace


Il 2 ottobre scorso a Gricignano il gruppo di giovani dell’associazione CamUrrà ha manifestato in piazza Municipio per dire No alla violenza, in special modo quella barbara e spietata che devasta le nostre terre e per commemorare la nascita di Gandhi. Una giornata di riflessione sui valori della pace e della libertà, così l’hanno definita i giovani del sodalizio. Tra i vari interventi quello di Pino Tartaglia, noto psicologo-psicoterapeuta che opera nel nostro territorio, il quale si è soffermato sugli aspetti psicologici della violenza e quello di Stefano Manfredo, rappresentante del Movimento Umanista Campano, che ha tenuto a ribadire l’importanza della storia come maestra di vita, in particolare di tutte “le storie” che non ci sono state e non ci verranno mai raccontate, come quelle delle “guerre evitate”, non fatte. Molto sentita e partecipata è stata la riflessione su una citazione che Tartaglia ha fatto di Freud, che agli inizi della seconda guerra mondiale ebbe a dire: “In Europa c’è qualcuno che confonde il potere con la potenza” (il riferimento al nazionalsocialismo tedesco è chiaro). “Il potere - ha ribadito Tartaglia nel suo intervento - ha a che vedere con l’autoritarismo, la potenza con l’autorevolezza”. Ancora: “il potere ha a che vedere con l’Avere, la potenza con l’essere”. Particolare risalto è stato dato da Tartaglia nel suo intervento ad alcuni aspetti dell’essere e dell’avere che E. Fromm affronta nella sua pubblicazione più famosa, “Avere o essere?” appunto. "E. Fromm ci suggerisce una immagine – ha tenuto a ribadire Tartaglia - che chiarisce questo concetto: ammirare la bellezza di un fiore e annusarne il profumo ci da una emozione che ci resta dentro, fa parte dell’essere. Strappare quel fiore per portarlo con sé è “avere”, è impossessamento, è intolleranza alla vita e, avere non è mai abbastanza perché tende a coprire un vuoto interiore incolmabile. Chi vive per l’avere cerca il potere ma non sarà mai potente. La potenza , l’essere, la troviamo nell’insegnamento e nella storia di Gandhi". Il messaggio che Pino Tartaglia dà nella conclusione è inequivocabile: “Dobbiamo imparare a riconoscere la violenza che è dentro di noi, nel quotidiano, nelle nostre relazioni e nel potere che in esse tendiamo ad esercitare. Occorre rispettarsi e rispettare profondamente l’altro da sé, rispettare la natura, rispettare i bambini, rispettare gli anziani, rispettare l’avversario, significa amore per la vita.”

domenica 26 settembre 2010

Tutti in piazza, a Gricignano, per la giornata mondiale della Nonviolenza

L’associazione CamUrrà organizza un sit-in di riflessione sul senso della Pace e della pratica della Nonviolenza in occasione della commemorazione della giornata internazionale della Nonviolenza, che cadrà Sabato 2 Ottobre. Anche quest’anno, il sodalizio dà appuntamento nella centrale piazza Municipio di Gricignano di Aversa, dove verrà appositamente allestito, con delle candele, il simbolo della pace e attorno al quale verranno invitati ad esprimere una propria riflessione diversi responsabili del mondo associazionistico locale. Per l’occasione verrà letto un breve testo per commemorare la recente scomparsa del pensatore aregntino Mario Luis Rodríguez Cobos, dai più conosciuto con lo pseudonimo di Silo, ispiratore e fondatore del Movimento Umanista. L’inizio del Sit In è previsto per le ore 21.00 e terminerà con un momento musicale con brani di repertorio della musica popolare

martedì 14 settembre 2010

Vincenzo uno di noi!


L'associazione CamUrrà esprime la propria solidarietà e vicinanza a Vincenzo De Angelis, sindaco di Cesa, per il grave atto intimidatorio compiuto nei suoi confronti. Le scritte minacciose comparse nei giorni scorsi sulla tomba di suo padre Gennaro, vittima di Camorra, fanno pensare a tempi ben più infelici di quelli che viviamo, tempi che credevamo superati. Un gesto vigliacco eseguito da barbari che vogliono tenere imprigionati i cuori e le menti dei cittadini liberi del nostro territorio e ostacolarne la crescita da tutti i punti di vista. Vincenzo è uno di noi!

mercoledì 16 giugno 2010

3 Giorni per la Cultura. Gricignano c'è!


Il programma definitivo. La grafica della locandina dell'edizione 2010 è stata curata da Raffaele Della Volpe.

venerdì 11 giugno 2010

Tre Giorni per la Cultura a Gricignano, edizione 2010

Il programma è provvisorio, alcuni eventi (di cui si sta organizzando) non sono, per il momento, citati.

Venerdi 25:

ore 18.00 momento di riflessione sulla pena di morte nel mondo, presentazione del libro "Il sangue d'altri" di Carl Guillen, a cura di Italo Busti

ore 20.00 saluto e benvenuto intervengono: un rappresentante dell'Associazione CamUrrà, il dott. Francesco Di Luise in rappresentanza dei proprietari del palazzo Santagata-Di Luise, don Nicola Ronza
ore 21.00 spettacolo musicale "Maleizappa live"

Sabato 26:

ore 20.00 "i rischi del nucleare - intervento di Giulia Casella di Legambiente Sessa Aurunca"

ore 21.00 spettacolo musicale "Su a Sud"

ore 22.30 spettacolo musicale "Michel Petrucciani Tribute"

Domenica 27

ore 20.00 spettacolo teatrale a cura della Compagnia "Vera Mente"

ore 21.30 spettacolo musicale con "Riccardo Prencipe's Corde Oblique"

durante i tre giorni:
Mostra fotografica di repertorio "Come eravamo"
Esposizione utensili della civiltà contadina a cura del sig. Vincenzo Di Foggia
Stand eno-gastronomico - piatti tipici della cucina locale

Vi aspettiamo i giorni 25, 26 e 27 Giugno nella splendida cornice storica del palazzo Santagata - Di Luise.
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lunedì 10 maggio 2010

da queste parti...


Casal di Principe (Caserta), all'ingresso del santuario della Madonna di Briano. Sabato 8 Maggio 2010.

mercoledì 5 maggio 2010

Gricignano. 'I pellerin 'i san Nicol 'i Bari


Oggi inizia la festa di San Nicola di Bari. La tradizione del pellegrinaggio dalla Campania, dagli Abruzzi, dalla Basilicata e dalla Calabria, ma anche da altre parti della penisola e da varie località dell’oriente, affonda le proprie origini in pieno medioevo. Milioni di pellegrini si sono messi in cammino nel corso dei secoli, a piedi o con animali da traino, per giungere nella città pugliese per sciogliere i loro voti, chiedere intercessioni o semplicemente presenziare al rito della “traslazione" del corpo del santo, episodio che avvenne nell'anno 1087, precisamente il 9 di Maggio, quando un gruppo di 67 marinai baresi fecero ritorno da una spedizione del tutto singolare: si recarono con tre caravelle alla volta di Mira, antica città dell’Anatolia (parte dell’attuale Turchia), dove trafugarono la salma del Santo per dargli una più degna sepoltura in terra Cristiana, quindi a Bari (l'Anatolia nel frattempo era stata conquistata dai musulmani). Altre versioni raccontano di episodi analoghi fatti da altre brigate di altre città (ad es. Venezia). Quanto ci sia di leggenda e quanto di verità in questa storia non lo sapremo, forse, mai. Vero è che il culto di San Nicola è presente in tutto il mondo cristiano, in particolare nei riti cattolici e ortodossi. Ieri sera sono sceso per un caffè ad un bar vicino casa mia, a Gricignano, quando ho chiesto ad un concittadino quale fosse la data odierna: “quattro” – ha esordito – “oggi quattro perché domani è cinque e accummengia ‘a fest ‘e san Nicola ‘e Bari”.

Il pensiero è corso ad immagini del passato, al concetto di “rito”, alla fede popolare, ai vecchi valori e principi della civiltà contadina sostitui dai moderni dis-valori. Queste ed altre cose producono le reazioni chimiche che si scatenano nel mio cervello quando sento parlare di “certe cose”. "E pellerin ‘e san Nicola”, che fine hanno fatto? Ho sentito dire di alcuni “resistenti”, di persone che insistono nel proseguire la tradizione e che ancora si organizzano per andare, una volta all'anno, di questi tempi, a Bari. A Gricignano, fino a qualche tempo fa, si organizzavano corriere di comitive per l'occasione.
Qualcuno, da qualche parte, compie anche l’impresa di arrivarci a piedi. Mi piacerebbe raccontare di questa loro impresa, un giorno o l’altro. Oggi nessuno ne parla. Non se ne parla nella giusta misura intendo dire. Nessuno parla di quello che ha rappresentato questo culto per milioni di vite, per le centinaia di migliaia di pellegrini che fino a poco tempo fa si recavano a Bari dalle varie parti del meridione. E’ una storia. E’ una storia del nostro meridione. Potrebbe interessare milioni di persone, ma è meridionale, quindi non va. Non può passare i filtri dei medium che oggi hanno il compito di dirci quale sia “la verità” che vale la pena di essere raccontata. La televisione oggi è quella che ci dice cosa deve esistere e cosa non deve esistere. Se la televisione non parla di una cosa quella tal cosa non ha ragione di essere neanche pensata, perché priva di importanza. Ma quel che è peggio è che la televisione ha prodotto una forma di acculturamento, come il nostro buon Pasolini ci insegna, che nessun altro medium ha potuto. Nemmeno durante il nazismo si è arrivato a tanto. Quando poi la variante italiana di questo medium è uno strumento in mano ad un gruppo minoritario di psicotici nati nella pianura padana l’intera faccenda assume degli aspetti ancora più inquietanti. Suvvia, meglio non pensarci, c’è di peggio da raccontare. Intanto se ne va puttane un millennio di storia: milioni di vite umane gettate nel tritacarne del tricolore. In questi giorni ci si appresta a festeggiare i 150 dell’unità d’italia, qualcuno si è inventata la questione settentrionale. Gente come Borghezio e Bossi ne sono i portavoce e fanno sentire la loro voce nel parlamento di Roma dettando legge. Il Grande Sud ancora una volta si ritrova ad aspettare un vento più favorevole.

Nelle foto di sopra, gentilmente concesse rispettivamente dal sig. Antimo Verde (marziano) e dalla sig.ra Maria Verde (principina) all'associazione CamUrrà per la mostra fotografica di repertorio che ogni anno si tiene nell'ambito della "Tre giorni per la Cultura", due gruppi di cittadini di Gricignano che posano in Piazza Municipio, la piazza principale del paese, di ritorno dal pellegrinaggio a Bari.

Articolo apparso anche nella news letter Grazie del Pensiero col titolo Il Sud, il Sacro e Pasolini, progetto della ThinkTancks, società napoletana di ricerca e comunicazione, e citato in un'inchiesta del Corriere del Mezzogiorno sul Consumo Culturale dei giovani meridionali.

lunedì 3 maggio 2010

Pasolini e l'anarchia del potere

Nulla è più anarchico del potere. Il potere fa praticamente ciò che vuole, e ciò che il potere vuole è completamente arbitrario, o dettatogli da sue necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune.
Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. E un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti
Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industria lotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.
Mi piace la vita glamour, la vita mondana e le cose firmate.
Il regime è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente ad ottenere, il potere di oggi, cioè il potere della civiltà dei consumi, invece riesce ad ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari. E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. E avvenuto tutto in questi ultimi dieci anni. E stato una specie di incubo, in cui abbiamo visto attorno a noi lItalia distruggersi e sparire. Adesso risvegliandoci, forse, da questo incubo, e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non cè più niente da fare.
Tanto non saprete mai come la penso e non saprete mai i sentimenti che ho. I miei sono veri, io lo so che sono veri!

Luomo è sempre stato conformista. Se cè una caratteristica principale delluomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse biologicamente luomo è narciso, ribelle, ama proprio la propria identità, ma è la società che lo rende conformistico e lui ha chinato la testa una volta per sempre dinnanzi agli obblighi della società.

Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così, luomo si meccanizzerà talmente, si alienerà talmente, diventerà così antipatico e odioso, che questa libertà qui andrà completamente perduta.

Un video remix tratto da You Tube e prodotto da USO criminoso Production

domenica 2 maggio 2010

Baci e saluti da Palmanova!


E' incredibile la quantità di informazioni storiche che si possono rintracciare in una semplice immagine come questa. La foto ci è stata donata, a noi dell'associazione CamUrrà, dal sig Luigi Di Luise (classe 1924), omonimo del suo papà ritratto nella foto. Non conosciamo l'anno esatto in cui fu scattata la foto, ma con molta probabilità si può affermare che abbia almeno un secolo. E' stata scattata nella città di Palmanova (città d'arte, dai più conosciuta per la sua forma geometrica esagonale) in provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia, dove il giovane militare gricignanese Luigi, dai più conosciuto col soprannome di "Luigi 'e 'chiuvetiello" (in italiano: Luigi del "piccolo chiodo"), capostipite delle varie famiglie di Gricignano che ancora oggi portano tale soprannome, era di servizio, probabilmente impegnato sul fronte bellico dell'impero austro-ungarico a cui i Savoia d'Italia dichiararono guerra. La foto in questione, che risente moltissimo del "pittorealismo" che i fotografi d'oltreoceano avevano cercato con affanno di affermare, vuole chiaramente far valere la propria dignità di "arte" (vedi gli elementi decorativi ricercati, lo sfondo evocativo di paesaggi quasi surreali). La fotografia fu scattata da tale fotografo Luigi Milocco presso il suo "stabilimento fotografico" di Palmanova. La sistemazione su supporto cartaceo la dice lunga sul significato che si attribuiva alla fotografia in quegli anni: una cosa preziosa e rara, da "maneggiare con cura". La nostra ricerca di vecchie fotografie volte ad ingrandire l'archivio fotografico da esporre durante i "Tre Giorni per la Cultura a Gricignano", che si terrà nei giorni 25,26,27 di Giugno (salvo imprevisti gravi), continua. Invitiamo tutti i cittadini, di Gricignano e non, simpatizzanti della nostra opera di ricucitura col passato storico del nostro territorio, a segnalarci ed inviarci le vecchie fotografie in possesso. Faremo in modo di restituirle, dopo averle copiate, nel giro di pochi giorni.

mercoledì 28 aprile 2010

Il mito dell'unità d'Italia

Arrigo Petaccho, intervistato da un giornalista del blog di Beppe Grillo, racconta le vicende che hanno interessato i cosidetti "padri della patria": cavour, mazzini e garibaldi.

lunedì 26 aprile 2010

Già viviamo nella merda, ci tocca subire pure la maleducazione dei politici!


Da qualche giorno non faccio che parlare, e stupirmi ovviamente, di quello che sta accadendo nella città di Aversa per ciò che concerne la questione delle cosiddette "strisce blu", il cui problema sta cercando di affrontarlo un cittadino virtuoso, a cui tutti dobbiamo essere riconoscenti, di nome Giuseppe Oliva, gestendo un sito in rete dal nome "Blog di Aversa. Fai Sentire la tua voce!". Quando mi è giunta voce che alla stazione di Aversa chiedevano il parcheggio, costo 0.50 centesimi di euro, per depositare temporaneamente - udite bene - la bicicletta, ho semplicemente inorridito. Chi vive da queste parti sa bene cosa significhi il fenomeno del caro prezzi, della mancanza di infrastrutture in generale, della bassissima qualità della vita per dirla in breve. Siamo nell'Agro Aversano e i lettori più accorti di giornali sanno ciò cosa vuol dire.
Della questione del "parcheggio da pagare per le biciclette" ho chiesto conto al Sindaco di Aversa Domenico Ciaramella, persona tanto accorta ad essere "presente" attraverso i vari mezzi di comunicazione, sul noto Social Network Facebook, su cui qualche tempo fa mi ha inoltrato una "richiesta d'amicizia". La richiesta di spiegazione l'ho inoltrata sulla sua bacheca il giorno 22 Aprile. Oggi ricevo la risposta, se di risposta si può parlare, che ho ritenuto bene di immortalare con un'immagine fotografica e che vi propongo in questa sede. Il messaggio che ho ricevuto è di pessimo gusto, assume i contorni del patetico proprio perché a pronunciarlo è un uomo che riveste una carica istituzionale importante, quella più prossima al cittadino. E' questo il modo di dar conto alla gente? Di questo passo dove andremo a finire? Ripropongo di seguito la mia domanda e la risposta del Sindaco qualora non si riuscisse bene a leggere nell'immagine:

Franco Spinelli: Sindaco, mi è appena giunta notizia che alla stazione di Aversa si paga il parcheggio per la bicicletta. Ma è vero??? Vi prego ditemi di no...


Domenico Ciaramella: Simpatico........Ma per farmi ridere ti devi inpegnare di più.....sai perchè ? Mio nonno diceva che queste sono battute cretine per bambini deficienti......Scherzo ovviamente.......

Signor Sindaco, qui abbiamo poco da scherzare. Se per lei la semplice domanda di un cittadino che chiede di essere illuminato su alcuni aspetti dell'amministrazione della cosa pubblica è una "battuta cretina da deficiente" allora le devo ricordare che ha sbagliato mestiere. Il motivo principale è che non lo sa fare (il mestiere di sindaco). Non lo sa fare principalmente perché i requisiti fondamentali di un primo cittadino sono l'educazione e lo stile. Che lei non ha. Non per forza si devono possedere tali caratteristiche, ci mancherebbe. Infatti lei avrebbe potuto scegliere di non fare il sindaco. Avrebbe potuto certamente continuare a fare il suo vecchio lavoro. Perché si trova ad assumersi questa responsabilità? Non me ne voglia, ma credo che i cittadini di Aversa meritino di più, vessati come sono da continue angherie e soprusi di chi dovrebbe (e ce ne sono tanti) lavorare per il bene comune ed invece lavora per il proprio tornaconto! Mi aspetto delle scuse per il suo comportamento!

martedì 13 aprile 2010

Regi Lagni


Castel Volturno, località Ponte a Mare, foce Regi Lagni. Domenica 10 Aprile 2010.

Cliccate qui per visualizzare il reportage fotografico completo.

domenica 4 aprile 2010

Sud Express. La musica nuova che viene dal Sud

Il Sud che rialza la testa e comincia a raccontare i torti subiti ma soprattutto la sua ricchezza e le sue potenzialità. Tutto questo è l'album "L'ultimo Apache" dei Sud Express. Franco Del Prete si è reso, con questo disco, protagonista di un particolarissimo periodo storico, quello che stiamo vivendo appunto. Un' era di disgregazione sociale e decadenza morale, ma nella quale si scorge, seppure in lontananza, una luce: la luce della speranza, del riscatto. Da ogni angolo del meridione giungono notizie di giovani che si uniscono e cominciano a parlare di storia, restituendo dignità a milioni di vite umane sacrificate sull'altare dell'idea di una nazione mal riuscita, un'idea nefasta di cui ancora oggi paghiamo (noi meridionali) le pene. Quest'idea si chiama "Italia". Nessuno poteva esprimere in modo più sapiente i sentimenti di chi vive al sud se non un artista. Franco Del Prete c'è riuscito brillantemente. Un plauso allo scugnizzo di Frattamaggiore!

Di seguito il video di uno dei brani del disco, "Veleno", diretto da Nello Pennino, con la partecipazione amichevole di Peppino Di Capri.

Aspettando che si riempiano le carrozze del Sud Express...

domenica 21 marzo 2010

L'umano e la speranza


Attigliano. 20 Marzo 2010.

Il cielo sopra Gomorra

L'ennesima inquietante inchiesta sull'emergenza bonifiche che riguarda i territori delle provincie di Napoli e Caserta. Un campanello d'allarme che non cessa di suonare e che resta ancora una volta in ascoltato. Intanto in terra di Camorra si continua a morire di tumori e ci si ammala. Questo è il prezzo che paghiamo noi figli del Sud per rendere competitive le industrie del nord di questo fottutissimo paese.

venerdì 5 marzo 2010

Amore nel pomeriggio


Uno scorcio del lago del Fusaro visto dall'isolotto naturale su cui è situato il celeberrimo Casino Vanvitelliano. L'opera architettonica fa parte di una serie di piccoli, medi e grandi complessi regali disseminati tra Napoli, la capitale dell'antico e glorioso Regno delle Due Sicilie, e la piana campana. Opere volute da Carlo III di Borbone e per lo più terminate sotto il governo di Re Ferdinando IV di Borbone, come il Casino Reale di caccia appunto. Progettato da Carlo Vanvitelli, figlio del celebre Luigi (nel frattempo morto) i lavori di costruzione terminarono nel 1782. La realizzazione delle decorazioni interne fu affidata al più noto pittore paesaggista del settecento: Philipp Jacob Hackert.

Cliccare su questo link per vedere altre foto del Casino Vanvitelliano del Fusaro

domenica 14 febbraio 2010

...poi venne la neve


Uno scorcio della campagna atellana di Venerdi 12 Febbraio 2010. Ci troviamo sul territorio di Succivo, nei pressi della località cosiddetta "Depuratori". Sulla sinistra un campo di coltivazione con serre, sulla destra il canalone del collettore fognario di Gricignano, sullo sfondo (a destra) una torre metallica di controllo della cittadella Us Navy di Gricignano.

giovedì 4 febbraio 2010

La curiosità


Che le mie foto girino per la rete e le persone ne facciano l'uso che ritengono più opportuno (nel rispetto e nei limiti consentiti dalla licenza Creative Commons a cui sono soggette) non mi ha mai dato fastidio. Salvo rare eccezioni ovviamente. Una di queste riguarda due giornali che oggi per puro caso mi sono trovato a sfogliare: Il Mattino e il Corriere di Caserta. , Quest'ultimo è "carta conosciuta" dal sottoscritto; spesso si appropria di fotografie indebitamente prese dalla rete, come puntualmente ha fatto oggi appropriandosi di una mia immagine e pubblicandola(il riquadro in alto a destra nell'articolo di fondo) a corredo di un articolo a firma di un/a certo/a "p.r.". I giornali locali ci hanno abituati a vedere foto pubblicate di cui non se ne conosce la paternità, cioè l'autore. Provare per credere: cioè fate il sacrificio di comprarli per qualche volta e rendetevene cnto di persona se le foto che pubblicano portino o meno le firme degli autori. E' fenomeno diffusissimo (lo si deve definire semplice malcostume o vero e proprio ladrocinio?) quello di attingere alla rete per procurarsi le foto adatte per il pezzo giornalistico da proporre. Potrei citare decine e decine, potrei dire centinaia ma voglio essere ottimista, di casi di mie fotografie rubate ed utilizzate senza chiedermi nessuna forma di autorizzazione. Trattasi di giornali on line e di carta stampata, locali e nazionali. Non mi ci sono mai "appeso", come si dice dalle mie parti, ma quando oggi (Mercoledi 3 Febbraio 2010) mi sono trovato a leggere un articolo sul Mattino (corredato da una mia foto), a firma di Franco Agrippa, che deplorava l'odioso gesto (furto di quadri) che dei ladri "hanno messo a punto ai danni del povero artista di Marcianise Antonio Mandarino", mi sono francamente ingrippato. Al di là del gioco di parole, mi verrebbe semplicemente da dire, come anche direbbe molto calorosamente il mio amico Antonio Mandarino: "guarda da che pulpito vien la predica". Se non è ipocrisia questa...che cosa lo è?

giovedì 28 gennaio 2010

OH, NO! JOHN!


L’attento occhio del fotografo e videomaker Franco Spinelli scova il nostro John a rinfrescarsi in una delle storiche fontane di Capua! Grazie per la segnalazione!!!!
questo post è tratto dal seguente sito: ohnojohn.com

La faccenda risale al mese scorso, mi trovavo in compagnia di alcuni amici in giro per le strade di Capua, città dalle mille bellezze artistiche ed architettoniche. Tra i vari angoli che cercavo di fotografare ce ne fu uno sul quale si intensificò la mia curiosità, una vecchia fontana di uno dei corsi principali del centro storico (ora non ricordo quale, ma lo verificherò n seguito). Sulla parete della fontana era incollato un adesivo nero al centro del quale risaltava una scritta che era a metà tra l'inquietante ed il divertente, difficile da decifrare, ma intuitii subito che si trattasse di una qualche geniale forma di comunicazione. "OH, NO! JOHN!" questa la frase in questione. Scattai le dovute fotografie e me ne tornai a casa. Passando in rassegna le foto nei giorni successivi non potei resistere alla tentazione di fare una ricerca su internet che mi portasse (intuivo che avrei trovato qualcosa) sulle tracce di quell'adesivo così galvanizzante quanto misterioso. Le ricerche mi portarono al sito www.ohnojohn.com e a tutta una serie di social network e siti di informazione che si occupavano di questo fenomeno nato dalla fantasia di due creativi Dj di origine toscana, uno dei quali, un tale Sancho Ramone, mi ha raggiunto su Facebook dopo che ho postato una delle foto di sopra in un "gruppo" appositamente creato dai due giovani toscani sul famoso social network. Gli adesivi con la frase, inspiegabilmente e senza un' organizzazione prestabilita, stanno facendo il giro del mondo. Nell'intervista a Sancho Ramone che potete leggere nel seguente link viene svelato il segreto di OH, NO! JOHN!, come nasce e perchè si diffonde in modo così capillare in tutto il mondo.

venerdì 22 gennaio 2010

Cristo se ne è andato

"E' un'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa". Henri Cartier - Bresson non aveva torto, perchè una foto può dire mille più cose di quanto si possa raccontare con un discorso o persino con un intero trattato di sociologia, a prescindere dalla tecnica o dal tipo di strumento che sia stato utilizzato per farla. Queste sono due immagini di
Antonio Graziano, giornalista originario di Casaluce in provincia di Caserta, tratte dal suo lavoro "L'altra Immagine" pubblicato nel 1995. La prima foto risale ai primi anni novanta e ritrae un piccolo monumento votivo di Gricignano di Aversa. Immagine dall'alto contenuto simbolico, emblema di una società che esprime rapporti umani sempre meno improntati sui principi della solidarietà e della giustizia sociale, in un epoca dove tutto è precario e provvisorio, come la vita dello straniero venuto da terre lontane a cercare il pane quotidiano (la foto di fianco).

sabato 9 gennaio 2010

Le strade del Silenzio


Venerdi 8 Gennaio 2010. Un momento importantissimo per Terra di Lavoro si è consumato con le note del Maestro Nicola Piovani nel Real Sito di Carditello, San Tammaro (Ce). Io c'ero.