sabato 28 luglio 2012

Si salvi chi può...
























Catania - Gennaio 2012. Delle cicogne nidificano sopra un traliccio dell'alta tensione. Sullo sfondo si disegna una tetra sagoma di un edificio industriale, residuo di una economia che non produce più niente. Alla base del traliccio la vegetazione in fiamme, l'ambiente che pare essere di troppo e che nessuno più vuole amare. Sono pesssimista? Questo è quello che vedo.

mercoledì 25 luglio 2012

Aversa. La Pietas di S. Giovanni Battista in Savignano


































Sarei davvero curioso di conoscere le entrate e le uscite dei registri contabili della Curia di Aversa che, a quanto si dice, è tra le più ricche d'Italia dal punto di vista economico. Per stare in tema di ricchezza, quella relativa alla quantità di opere d'arte è di sicuro da primato, nonostante gli innumerevoli furti (quelli denunciati e quelli no). La foto di sopra rappresenta una Pietas di cui ignoro autore e data, affrescata nella chiesa di S. Giovanni Battista del rione Savignano di Aversa (CE). Stato di conservazione pessimo, con visibili gli schizzi della calce dovuti forse all'ultima intonacatura. Non ci vuole molto a capire che si tratta di una testimonianza della cultura religiosa cittadina importantissima e che meriterebbe un'opera di restauro appropriata. Come questa sono centinaia, se non migliaia, le opere che versano in uno stato di abbandono e degrado in tutto il territorio che abbraccia la diocesi di Aversa. Qualche anno fa ho personalemente fatto denuncia, con tanto di immagine allegata, del furto di una importantissima opera di Fabrizio Santafede perpetrato dieci anni addietro nella Cappella Madre del Cimitero di Gricignano: nessuno all'epoca dei fatti denunciò il furto. E di sicuro se ne contano a centinaia di casi del genere.

martedì 24 luglio 2012

La cacciata di Eliodoro dal Tempio. Napoli. Chiesa del Gesù Nuovo
















Trattasi di un opera di Francesco Solimena (Canale di Serino, 4 Ottobre 1647 - Napoli, 5 Aprile 1757) raffigurante un episodio biblico raccontato nel terzo capitolo del secondo libro dei Maccabei. Il tema fu tanto caro ai Gesuiti che vollero riprodurlo sulla controfacciata della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli (Piazza del Gesù). E' semplicemente un capolavoro della pittura del settecento napoletano, grandioso quanto insolito, infatti è rarissimo trovarne uno del genere in un ambiente di preghiera in un qualsiasi edificio religioso di rito cattolico. Eliodoro fu uno dei ministri di Seleuco IV, inviato nel 176 a. C. a Gerusalemme per impadronirsi del Tesoro del Tempio. Dopo aver preso la refurtiva si allontana lasciando alle sue spalle il "popolo di Dio" indignato per il sacrilegio commesso. La faccenda gli costerà cara: il popolo, inferocito e desideroso di giustizia, a furia di percosse e mazzate, costringono il povero Elidoro a lasciare il bottino. E' il tema del furto ed è ampiamente trattato sia nel nuovo che nell'antico testamento.

sabato 14 luglio 2012

Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, ignoranza o colpevole faziosità?


La faziosità, la distorsione e la negazione dei fatti da parte una certa classe dirigente rispetto ai temi della storia del "falso risorgimento" continua imperterrita da 150 anni a questa parte. Alla negazione della verità storica si accompagna poi la denigrazione della nostra cultura e del nostro territorio (vedi il bombardamento mediatico fatto ad arte nei confronti di Napoli e della sua trimillenaria civiltà), sembra che ad ogni buona occasione i grandi media (nelle mani di pochi industriali del nord) tirino fuori il "manuale per la crocifissione di Napoli e del Sud". I casi sono tanti, dalla questione del "colera" all'ultima della "pizza alle blatte", a elencarli non si finirebbe.Combattere tutto ciò, far cadere il muro dei luoghi comuni e dei pregiudizi, diventa ardimentoso, se non impossibile. Quando poi a mettere il dito nella piaga ci si mettono anche i professori... allora c'è da piangere. Ma non noi non piangiamo, anzi, andremo avanti finché non vedremo piangere i colpevoli (che oggi hanno nomi e cognomi) del degrado a cui si sta costringendo la nostra antica patria.


Carlo VII di Borbone (detto
Carlo di Borbone),
Re di Napoli e di Sicilia
(dal 1734 al 1759)
La Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione è un ente statale che "dovrebbe" formare in modo "eccellente" (come scritto sul loro sito) i dirigenti e i funzionari della Pubblica Amministrazione. Per gli scettici: si, esiste un ente del genere ed ha anche varie sedi sparse in giro per la penisola, anche in Campania, dove la sede è niente popodimeno che ospitata nel palazzo Reale di Caserta, la Reggia voluta da Carlo di Borbone, grande sovrano che ha dato tanto per il suo Regno di Napoli e di Sicilia (successivamente, dal 1815, Regno delle Due Sicilie). Ebbene, nel sito ufficiale dell'ente, alla pagina che descrive la sede di Caserta vi si possono leggere alcune brevi info sulla nascita della famosa Reggia, per visionarle cliccare il seguente link http://www.sspa.it/?page_id=128.

Di seguito riporto la mail che ho inviato ad un responsabile del sito che riporta il grossolano errore: Carlo III di Borbone al posto di Carlo VII di Borbone (detto comunemente Carlo di Borbone). Errore voluto di proposito per denigrare il nostro grande popolo e negare la nostra gloriosa storia, come a voler dire che Napoli e il Meridione in fondo hanno sempre e solo avuto dominatori stranieri. Non potendo negare i segni di un grande passato si continua a negare l'esistenza dei fautori di quella grandezza, così come fece Umberto I di Savoia, quando su suo ordine si volle raccontare la storia del Reame di Napoli impiantando nelle nicchie della facciata di Palazzo Reale, era il 1888, le statue che rappresentavano i grandi sovrani che sedettero sul trono delle Due Sicilie:  Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d'Angiò, Alfonso I d'Aragona, Carlo V d'Asburgo, Carlo III di Borbone (con l'ordinale "III" acquisito in Spagna e non a Napoli..!), Gioacchino Murat e infine Vittorio Emanuele II di Savoia (!), dimenticando tutti i re della dinastia Borbone  Due Sicilie. Come a voler dire: "Napoli e il popolo napolitano sono sempre stati dominati da Potenze straniere, ci si abituino!.."

Buongiorno,
nel cercare l'indirizzo della vostra sede di Caserta mi sono imbattuto nel vostro sito, al seguente link http://www.sspa.it/?page_id=128
Vi faccio rispettosamente osservare che, contrariamente a quanto scritto da voi nelle informazioni storiche dell'importante edificio, il fondatore di Palazzo Reale non è Carlo III di Borbone, bensì Carlo VII di Borbone, che dagli storici viene semplicemente chiamato Carlo di Borbone in quanto il sovrano stesso non firmò alcun decreto se non col semplice nome di Carlo, senza l'ordinale conferitogli durante l'investitura papale a Re Delle Sicilie. Il sovrano in questione quando salì al trono di Spagna per la morte prematura del Fratello Ferdinando VI, costretto a lasciare i domini di Sicilia e Napoli, abdicò in favore del Figlio Ferdinando IV e assunse quindi il nome di Carlos III de Espana. Qui si ha il Carlo III di Borbone citato da Voi. L'unico Carlo III che abbiano conosciuto i Regni di Sicilia e di Napoli è Carlo III di Napoli, noto anche come Carlo di Durazzo e Carlo II d'Ungheria, nato a Corigliano Calabro nel 1345.
Certo, si può anche sbagliare, ma quando a farlo è la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione d'Italia... non so se mi spiego.

Cordiali Saluti

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