mercoledì 8 agosto 2012

San Vincenzo Ferreri, protettore degli Agricoltori e dei Muratori

Una edicola votiva in cui vi è affrescato un San Vincenzo Ferreri con in mano il libro dell'Apocalisse aperto alla pagina in cui l'apostolo Giovanni invita alla redenzione in vista della fine del mondo. La frase è in latino e cita testualmente: "Timete Deum et date illi honorem quia venit hora iudicii ejus" (Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio). Vincenzo Ferreri (o Ferrer) è un santo che è vissuto ed ha operato in Valencia (oggi della Spagna un tempo capitale del Regno di Valencia), molto popolare anche in vita per aver compiuto numerosi miracoli e per aver predicato la fine del mondo e l'avvento dell'anticristo, ma anche per essere stato particolarmente intollerante verso le minoranze religiose, in particolare verso gli ebrei. Fu nominato santo da Papa Callisto III. La diffusione del culto nel Regno di Napoli si è avuta di sicuro nel periodo vicereale, quando gli Spagnoli dominarono il più vasto regno della penisola italiana per quasi due secoli. Ciò lascia presumere che la costruzione dell'edificio di via Starza in San Marcellino (Ce) sui cui vi è stata ricavata una edicola votiva rappresentante il santo sia da collocare tra il 600 e il 700. L'edicola, come ben si può notare nella foto di sotto, è collocata all'angolo del fabbircato e sotto a quello un tempo fu un arco che con molta probabilità lasciava accedere ad un orto. Un particolare dell'affresco rivela la presenza di una chiave posta in basso a destra del libro dell'Apocalisse, forse a rappresentare la volontà dei committenti dell'opera di affidare al santo la custodia  dell'orto, fonte di ricchezza per quelli che furono gli agiati contadini proprietari del bene. Lo stato di conservazione è a dir poco pessimo, meriterebbe un adeguato restauro, così come l'intera struttura necessiterebbe di un meritato progetto di recupero, se non altro rappresentano delle importantissime testimonianze della civiltà contadina oramai scomparsa.