lunedì 14 aprile 2008

Good Night Gricignano



Quale futuro attende il nostro beneamato paese? Quale ricordo di esso serberemo con gelosia andandocene via, stando lontani in un'altra città? Gricignano, questo che un tempo fu un piccolo centro agricolo, abitato da persone umili, oneste e leali, aveva un'anima un tempo. Ora è la fotocopia dei grandi paesoni dell'interland napoletano. Avrei voluto ricordare la mia terra come ad un paese, appunto, come ad un agglomerato di case ben definito, e non come un'immensa periferia, una sconfinata colata di cemento, amorfa come gli sguardi compiaciuti dei giovani che sfrecciano come i dannati sui ciclomotori per le sue strade. Ho cercato di essere ottimista qualche volta, di tenere accesa qualche fiammella di speranza. Niente. Ieri sono andato a votare. Niente di interessante da segnalare, a parte l'andirivieni dei politici locali. Avevano lo sguardo affamato dei Vampiri. "Nulla di nuovo sotto il sole", verrebbe da dire. La cosa che mi continua a scandalizzare però sono i giovani, quelli più piccoli di me peggio ancora. Nessuno guarda con stupore lo scandalo quotidiano che si consuma sotto i nostri occhi. Nessuno guarda la realtà con amarezza. La rassegnazione impera nelle menti di tutti e questo è terrificante.

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