Che i beni artistici nell’Agro Aversano in particolare, ma in generale in tutta la Campania, non siano mai stati presi nella giusta considerazione è un dato di fatto. Ma il dato che ad un’analisi più accurata risulta essere il più spaventoso è che questo atteggiamento, questo modo di porci nei confronti dei beni artistici, ha portato ad un punto di non ritorno, alla distruzione quasi totale delle testimonianze dell’antico splendore del nostro territorio. In parole povere: abbiamo segato il ramo su cui eravamo seduti. Non c’è bisogno dell’aiuto di accorti analisti e sociologi per capire che cosa avrebbe potuto rappresentare l’immenso patrimonio archeologico rappresentato dalla “Necropoli Orientalizzante” rinvenuta a Gricignano, nell’area dove attualmente sorge l’Us Navy, da tutti i reperti archeologici e dalle tombe trafugate in giro per la piana campana, dagli scavi (molti dei quali sono in procinto di essere commissionati) e dalle rovine dell’antica città di Atella, dal recupero dei molti edifici di epoca normanna della città di Aversa, dal recupero delle centinaia di chiese e cappelle, agresti e non di tutti i periodi, dalla salvaguardia e dal recupero dei casali e castelli circondati da spettacolari paesaggi naturalistici, dalla tutela dello sterminato patrimonio pittorico religioso e via dicendo. Le immense potenzialità non sfruttate restano solo una dimensione utopistica imprigionata nella testa di qualche visionario. Vi ricordate quel vecchio quadro, un po’ rovinato dall’incuria e dal tempo, nella Cappella Madre del cimitero di Gricignano? Ebbene, trattavasi nientedimeno che di un dipinto del Fabrizio Santafede….ALLUCINANTE…..quando nei giorni scorsi, parlando con l’amico Domenico Verde (storico locale) dell’opera in questione, venni a sapere dell’appartenenza dell’opera al sopra menzionato pittore napoletano del cinquecento mi vennero le vertigini, stavo quasi per sbattere a terra. Un’ opera di una delle personalità più eclettiche del panorama artistico europeo del cinquecento a Gricignano! Oramai trafugata! Una sua opera, di certo non la migliore, è stata valutata qualche tempo fa sui 180.000 euro. Lasciato ad un’incuria totale, in una cappella a cui si può facilmente accedere scavalcando uno dei cancelli di entrata del cimitero, con una porta d’entrata che per tanti anni non è stata mai chiusa perché sprovvista di lucchetto. Ma quel che più mi angoscia è l’aver appurato che per la scomparsa dell’opera non sia stata fatta nessuna denuncia alle autorità. Tutto ciò accadeva in un tempo che nessuno ricorda con precisione, verosimilmente tra il 1988 e il 1989. Cliccate qui per saperne di più su Fabrizio Santafede.
Un grazie a Domenico Verde per la concessione della foto dell'opera di Santafede
4 commenti:
Il quadro è bipartito: la parte del Santafede è l'inferiore, la superiore è un'aggiunta di molto posteriore.
La foto andrebbe consegnata al nucleo dei Carabinieri specializzato nel recupero delle opere d'arte trafugate.
Saluti
Marino
Ho fatto una regolare denuncia al Nucleo Operativo Beni Culturali, che hanno provveduto a registrare mie dichiarazioni a riguardo per mezzo della locale stazione dei Carabinieri.
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