mercoledì 5 maggio 2010

Gricignano. 'I pellerin 'i san Nicol 'i Bari


Oggi inizia la festa di San Nicola di Bari. La tradizione del pellegrinaggio dalla Campania, dagli Abruzzi, dalla Basilicata e dalla Calabria, ma anche da altre parti della penisola e da varie località dell’oriente, affonda le proprie origini in pieno medioevo. Milioni di pellegrini si sono messi in cammino nel corso dei secoli, a piedi o con animali da traino, per giungere nella città pugliese per sciogliere i loro voti, chiedere intercessioni o semplicemente presenziare al rito della “traslazione" del corpo del santo, episodio che avvenne nell'anno 1087, precisamente il 9 di Maggio, quando un gruppo di 67 marinai baresi fecero ritorno da una spedizione del tutto singolare: si recarono con tre caravelle alla volta di Mira, antica città dell’Anatolia (parte dell’attuale Turchia), dove trafugarono la salma del Santo per dargli una più degna sepoltura in terra Cristiana, quindi a Bari (l'Anatolia nel frattempo era stata conquistata dai musulmani). Altre versioni raccontano di episodi analoghi fatti da altre brigate di altre città (ad es. Venezia). Quanto ci sia di leggenda e quanto di verità in questa storia non lo sapremo, forse, mai. Vero è che il culto di San Nicola è presente in tutto il mondo cristiano, in particolare nei riti cattolici e ortodossi. Ieri sera sono sceso per un caffè ad un bar vicino casa mia, a Gricignano, quando ho chiesto ad un concittadino quale fosse la data odierna: “quattro” – ha esordito – “oggi quattro perché domani è cinque e accummengia ‘a fest ‘e san Nicola ‘e Bari”.

Il pensiero è corso ad immagini del passato, al concetto di “rito”, alla fede popolare, ai vecchi valori e principi della civiltà contadina sostitui dai moderni dis-valori. Queste ed altre cose producono le reazioni chimiche che si scatenano nel mio cervello quando sento parlare di “certe cose”. "E pellerin ‘e san Nicola”, che fine hanno fatto? Ho sentito dire di alcuni “resistenti”, di persone che insistono nel proseguire la tradizione e che ancora si organizzano per andare, una volta all'anno, di questi tempi, a Bari. A Gricignano, fino a qualche tempo fa, si organizzavano corriere di comitive per l'occasione.
Qualcuno, da qualche parte, compie anche l’impresa di arrivarci a piedi. Mi piacerebbe raccontare di questa loro impresa, un giorno o l’altro. Oggi nessuno ne parla. Non se ne parla nella giusta misura intendo dire. Nessuno parla di quello che ha rappresentato questo culto per milioni di vite, per le centinaia di migliaia di pellegrini che fino a poco tempo fa si recavano a Bari dalle varie parti del meridione. E’ una storia. E’ una storia del nostro meridione. Potrebbe interessare milioni di persone, ma è meridionale, quindi non va. Non può passare i filtri dei medium che oggi hanno il compito di dirci quale sia “la verità” che vale la pena di essere raccontata. La televisione oggi è quella che ci dice cosa deve esistere e cosa non deve esistere. Se la televisione non parla di una cosa quella tal cosa non ha ragione di essere neanche pensata, perché priva di importanza. Ma quel che è peggio è che la televisione ha prodotto una forma di acculturamento, come il nostro buon Pasolini ci insegna, che nessun altro medium ha potuto. Nemmeno durante il nazismo si è arrivato a tanto. Quando poi la variante italiana di questo medium è uno strumento in mano ad un gruppo minoritario di psicotici nati nella pianura padana l’intera faccenda assume degli aspetti ancora più inquietanti. Suvvia, meglio non pensarci, c’è di peggio da raccontare. Intanto se ne va puttane un millennio di storia: milioni di vite umane gettate nel tritacarne del tricolore. In questi giorni ci si appresta a festeggiare i 150 dell’unità d’italia, qualcuno si è inventata la questione settentrionale. Gente come Borghezio e Bossi ne sono i portavoce e fanno sentire la loro voce nel parlamento di Roma dettando legge. Il Grande Sud ancora una volta si ritrova ad aspettare un vento più favorevole.

Nelle foto di sopra, gentilmente concesse rispettivamente dal sig. Antimo Verde (marziano) e dalla sig.ra Maria Verde (principina) all'associazione CamUrrà per la mostra fotografica di repertorio che ogni anno si tiene nell'ambito della "Tre giorni per la Cultura", due gruppi di cittadini di Gricignano che posano in Piazza Municipio, la piazza principale del paese, di ritorno dal pellegrinaggio a Bari.

Articolo apparso anche nella news letter Grazie del Pensiero col titolo Il Sud, il Sacro e Pasolini, progetto della ThinkTancks, società napoletana di ricerca e comunicazione, e citato in un'inchiesta del Corriere del Mezzogiorno sul Consumo Culturale dei giovani meridionali.

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