mercoledì 2 ottobre 2013

Casal di Pincipe, migliaia in corteo contro "l'avvelenamento della Campania"


Una folla interminabile, si ha davvero difficoltà a stabilire il numero dei partecipanti al corteo di ieri, certo è che la grande quantità di persone accorse dalle province di Napoli e Caserta ha lasciato il segno: Casal di Principe non più la stessa, cittadini di ogni ceto sociale hanno marciato portandosi dietro il carico di dolore e di speranza del territorio di provenienza. Da Capitale dell'impero criminale dei clan camorristici a laboratorio modello di cittadinanza attiva, da simbolo della mancanza di controllo da parte dello stato italiano a città di accoglienza e di voglia di partecipazione. Città simbolo di un meridione che spezza le catene del colonialismo che dura da 150 anni. "Mai più uno stato complice della criminalità" questo il grido, carico di rabbia, delle decine di persone che abbiamo incrociato lungo il percorso. "Bonifiche serie e mappatura dei siti inquinati, controllo serrato della filiera agroalimentare...", i cittadini campani hanno le idee chiare su come risolvere la tragica emergenza ambientale. " I soldi ci sono" - ha aggiunto un giovane casalese - "basta usare i soldi del gettito fiscale proveniente dalle zone inquinate o anche utilizzare le ricchezze sequestrate alle cosche". In attesa di un segnale di "volontà", da parte delle istituzioni, la mobilitazione continua.

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