lunedì 8 marzo 2021

"Ngoppa 'a la frotografia", un sonetto napoletano del 1854

La fotografia è senza dubbio una delle invenzioni che ha un pò rivoluzionato il mondo della comunicazione e in generale della cultura. A partire dagli anni venti del secolo decimonono fu, grazie all'instancabile contributo dell'inventore Niceforo Niepce, che le prime fotografie, ovvero eliografie, venivano alla luce, rimanendo tuttavia confinate nel solo ambito di studio dell'inventore. 
Tale scoperta infatti aveva il divetto di non riuscire a fissare l'immagine sul supporto finale se non per brevi istanti. Occorreva un rimedio che fissasse sui supporti utilizzati l'immagine che si inquadrava per mezzo di una camera oscura. E a trovarlo, grazie ad un caso fortuito, fu il famoso Daguerre, socio in affari del Niepce che nel frattempo morì non potendo quindi godere dei risultati della scoperta, ovvero dell'utilizzo di lastre d'argento quali supporto per rendere stabili le immagini filtrate dalla camera oscura. Il fenomeno della camera oscura era conosciuto fin dall'antica Grecia, ma a studiarlo e perfezionarlo quale strumento, nel cinquecento, fu il napoletano Giovan Battista della Porta, alchimista. 
La data ufficiale della nascita della fotografia infatti è stata fissata al 7 luglio 1839, data in cui fu presentata all'Accademia delle scienze di Parigi l'invenzione.
Negli stessi giorni, in Inghilterra, tale Talbot andava presentando la sua scoperta della fotografia. Su questi argomenti c'è chi si divide attribuendo la reale nascita della fotografia ai francesi o agli inglesi, ma questa è un'altra storia. Certo è che molti furono gli scontenti per questa nuova scoperta: ritrattisti e pittori di ogni risma che temevano di restare senza lavoro.
Altri invece, sempre tra le fila di pittori, non si lasciarono prendere da sgomento imbracciando il dagherrotipo (la primordiale macchina fotografica brevettata dal Daguerre) e sperimentando la propria creatività. I nomi dei pittori più in famosi diventati fotografi sono molti. 
Serpeggiava tale sentimento anche tra il popolo, qui sotto un documento che lo testimonia.
Un sonetto in lingua napoletana intitolato "Ncoppa 'a la frotografia - ch'into a miezzo minuto fece lo ritratto" scritta da tal De Giulio Genoino e pubblicata sul perioico culturale Poliorama Pittoresco stampato a Napoli nell' Aprile del 1854, ben descrive lo spirito di cui parliamo.


 

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