sabato 13 marzo 2021

Quelle strane formazioni nelle campagne di Sant'Agata de Goti. Sono i segni dell'antica Saticula che riaffiorano?

Qualche settimana fa si parlava, con un amico di Sant'Agata de Goti, della presenza dei resti di un acquedotto romano in contrada San Paolo, piccola frazione raggiungibile dalla strada Contrada Piana del Mondo, nei pressi dell'ospedale S. Alfonso Maria de Liguori. Ebbene le tracce dell'acquedotto ci sono tutte, i tombini/pozzi di ispezione sono in parte ben visibili ed ancora utilizzabili per l'estrazione di acqua in varie parti della contrada. Incredibile ma vero. Dalle foto satellitari ho cercato di scorgere i resti dei pozzetti andati perduti e quindi ricostruire l'antico tracciato dell'acquedotto.

Le foto satellitari mostrano abbastanza chiaramente, almeno a chi ha un occhio critico, la difformità di porzioni di terreno quando questi presentano nel sottosuolo antiche rovine. Ci troviamo in una zona di Sant'Agata al confine con il territorio di Frasso Telesino e in questa area sono stati trovati in passato i resti di tombe e insediamenti di età sannitica. E' evidente che le indagini non sono state fatte in modo accurato e sistematico, in quanto è ben possibile notare dalle fotografie satellitari la presenza di resti di quelli che paiono essere antichi manufatti umani. Solo coincidenze? Intanto c'è da chiedersi il perchè della presenza di un acquedotto in una località "extra moenia", ovvero al di fuori della città? Se in quel posto vi è un acquedotto va da sè che vi fossero insediamenti. Molto strana la distribuzione degli appezzamenti di terreno in alcune aree, come ho sottolineato nella prima immagine qui sotto. Davvero insolita la figura ellittica i cui bordi oggi sono ricalcati da due arterie stradali. Ancora più curiose le altre due forme ellittiche che stranamente hanno le misure standard delle arene degli antichi teatri romani (quella più piccola ha le stesse misure dell'anfiteatro di Sutri). Non mi resta che indagare più a fondo, magari recandomi sul posto. Sfida accettata.












A completare il quadro del mistero vi è ovviamente la già conosciutissima e molto fotografata nonchè raccontata collina cosiddetta Ariella, quella che molti identificano come Piramide di Sant'Agata de Goti, quale in effetti è realmente. Infatti è fuori di dubbio che la collina sia stata plasmata per assumere la forma attuale di piramide. Questa e le altre collinette poco più vicine, gli studiosi sono concordi su questo, presentano delle scanalature sulla propria superficie, ben visibili e fatte dall'uomo. Qualcuno potrebbe obiettare che trattasi di semplici terrazzamenti costruiti nel tempo per adibire ad orti i declivi delle colline, ma è proprio la pendenza delle colline in questione che esclude questa ipotesi, non permette forme di coltivazioni (se non di ulivi ma in alcuni punti specifici e alla loro base). Quello su cui poco si è indagato invece è sull'epoca effettiva in cui queste colline siano state lavorate. Si ritiene che siano opera dei normanni, costruttori effettivi della cittadella medioevale di Sant'Agata (il nome "De Goti" sarebbe, a detta di alcuni storici, derivato da "Drengot", nome del primo feudatario di Sant'Agata,nipote dell'altro normanno Drengot fondatore della contea di Aversa). Escludendo il popolo dei Goti c'è da chiedersi da chi siano stati abitate queste contrade nel passato. Il territorio di Sant'Agata è stato di sicuro abitato fin dai tempi più remoti, quantomeno fin dal tempo della civiltà Sannita (presenza di tombe), per non parlare della presenza di pozzi rivestiti in pietra ad opus reticulatum in località Piana del Mondo e che attingerebbero acqua da un'antico acquedotto romano (come dicono gli abitanti del posto). Strutture architettoniche di epoca romana, quindi.
Una sfera ritrovata a Sant'Agata.
Ma quanto sappiamo veramente della storia dei nostri avi, dei popoli che abitarono la penisolo fin dai più remoti tempi. A detta dello studioso di etimologia del linguaggio, il prof. Salvatore Dedola,  tanti lemmi del mediterraneo testimoniano la presenza di una matrice antico-egiziana oltre accadica e sumera. E' risaputo, fino a prova contraria, che l'homo sapiens abbia avuto origine in Africa e che proprio in Egitto, a detta di alcuni studiosi, vi siano state le prime forme di civiltà (la storiografia ufficiale è discorde su questo argomento) che poi avrebbero risalito il fiume Nilo verso Nord, sfociando nel Mediterraneo e andando a stabilirsi in tutto il mediterraneo e nell'Europa continentale. Che siano questi i popoli che allontanandosi dalla terra natia abbiano conservato l'usanza di leggere gli astri e costruire piramidi? Le piramidi scoperte in Bosnia,  come quella di Sant'Agata, hanno in comune il ritrovamento nei paraggi di grosse sfere di pietra (forse utilizzate per segnare su un pianoro adibito a mappa stellare lo spostamento di astri e pianeti. E se la misteriosa figura ellittica di piana del Mondo fosse un disegno ricalcante un orbita di un qualche pianeta? Oppure la stessa via Lattea? Sono ipotesi campate in aria, tutto qui, non sono nè un esperto, nè uno scrittore di fanta-archeologia. Però i reperti meritano la curiosità di qualche appassionato del settore che s impegni a formulare qualche ipotesi più verosimile.


La collina Airella vista dal satellite



Dettagli delle scanalature sulla collina Ariella
Dettagli delle scanalature sulla collina Ariella

Pozzo di epoca romana in località San Paolo
Pozzo di epoca romana in località San Paolo



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