lunedì 19 marzo 2007

Lupo della steppa - Settembre 2000

Lupo della steppa

Che ci fai, o discepolo di Bacco, all’ombra di queste madonne?
Perché trastulli come un affamato tra queste colonne?
Hai fame e sete e cerchi tra queste mura la tua preda
Perché guardi con bramosia la vergine che prega?

Un viso candido e uno sguardo di cristallo
Orgogliosamente poggiato su un fiero collo
Non son roba da te, lupo di steppa che vacilla,
Per te che la tua stella più non brilla

Ciò che appartiene a borghesi sedentari tu brami
Ma selva è la tua dimora, la steppa la patria che ami
Va, corri nei boschi e li troverai la tua completezza
Non è per te quest’assuefazione, questa certezza

Va tra i tuoi simili, affonda le zanne nel collo degl’agnellini
Fai scempio d’ogni orto, aggirati furtivo in fattorie di contadini
È questa la tua nobile causa, questo il senso della tua esistenza
Non indugiare dunque un attimo, non farti resistenza

È diversa la natura che ti è congeniale
Tu sei superiore, tu sei animale!
Guardati da questo tempo e da questa pazzia
Ritorna alla tua madre, ritorna alla natura, e così sia!

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