Invano giravo su e giù
Per quel labirinto di cemento
Cercando pietà negli sguardi…
A passo costante
Incrociai i suoi pregiudizi
Capitali
Guardavo dal basso
Mentre chiedevo:
Puoi salvarmi?
Dall’alto della sua natura
Evidenziò fiera il mio non - essere
E compiaciuta
Elargì l’equa sentenza:
“Muori, sporco proletario!”
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